Guenda Goria ci guida in questo spettacolo-concerto, “La pianista perfetta” al Teatro Litta fino al 2 febbraio, alla scoperta della passione di Clara Wieck Schumann, moglie del celebre compositore. La storia di Clara si snoda nell’arco temporale di un pomeriggio precedente ad un concerto in cui tutto sembra non essere al suo posto. Sin dall’ingresso in scena gli attori mettono in chiaro l’intento di trasformare anche la platea in palco tant’è che, nel corso dello spettacolo, chi guarda ha la sensazione di mutare da mero insieme di sedie vuote a pubblico reale divenendo esso stesso parte della rappresentazione.
Pochi i nomi dietro lo spettacolo, la regia è di Maurizio Sciaparro, il testo di Giuseppe Manfridi, orso d’argento a Berlino nel 1991 e Premio Strega 2020 con l’esordio alla narrativa, messo in scena da Guenda Goria e Lorenzo Manfridi.
Guenda Goria parla con voce stentorea, che quasi rimbomba tra le pareti del piccolo teatro, per fare udire chiaramente una storia senza eguali, talmente all’avanguardia per quell’800 in cui è avvenuta, da sembrare avanguardistica persino oggi. La storia di una bambina innamoratasi di un compositore, una bambina cresciuta e, in appena 14 anni, divenuta madre di otto figli, di cui uno deceduto. La storia di Clara è quella di una donna sola, costretta a questa solitudine dalla malattia mentale del marito che deve mantenere una famiglia numerosa e, al contempo, la costosa permanenza del consorte in sanatorio. Clara si racconta su questo palco per mezzo di Guenda che, in punta di dita, scivola lentamente nei panni del personaggio fino a dare l’illusione di essere, per più di un’istante, posseduta dalla rabbia e dall’amore di Clara. Picchi di furia e tenerezza si alternano come i tasti del piano, allo spettatore il compito di scegliere quali siano i bianchi e quali i neri, quale dei sentimenti di Clara prevalga sull’altro.
In questa narrazione non troviamo solo Clara, ma anche Robert, egli traspare dalle parole della moglie, nei gesti e nei suoni emessi dal piano. Clara è in bilico tra la sua passione per il piano e gli imprevisti delle ore prima dello spettacolo, la chiave del suo baule perduta, un quasi nullo comitato di accoglienza, l’unico altro attore ammesso sul palco, il camerino chiuso e l’accordatore latitante che le vorticano attorno spazientendola. Costringendola quasi a ricercare conforto comunando questo suo potenziale primo fallimento ai molteplici del marito, tra i quali spicca, per parole sue, l’onta di sapere che il virtuosismo della moglie al piano avesse un valore remunerativo maggiore del suo come compositore. Il recitato si alterna all’esecuzione al piano, in cui la formazione al Conservatorio di Guenda Goria trova giusto sfogo. Tra le battute, alcune anche comiche, s’insinua sempre più nel pubblico la consapevolezza che prima o poi arriverà l’ora del concerto, in cui sarà chiamato a performare anch’esso nello spettacolo unendosi ai due soli attori. Negli ultimi istanti, tutti al piano, il matrimonio tra l’attrice e il personaggio si perfeziona di pari passo a quello con la musica di Schumann, travolgendone l’aspetto, sciogliendone a poco a poco i capelli dalla stretta crocchia ordinata, con cui ci ha accolto all’inizio, in una corona di capelli al vento che seguono l’impeto delle mani sul piano. Una narrazione ben riuscita, soprattutto per la forza e il protagonismo di questa figura ottocentesca, quasi rivoluzionaria, sicuramente indipendente e di cui tutti dovremmo sentir parlare o, quantomeno, vedere la messa in scena.
INFO:
La pianista perfetta
Teatro Litta
Corso Magenta, 24
da mercoledì a sabato ore 20:30 – domenica ore 16:30
durata: 75 minuti
fino al 2 febbraio
Biglietti: Intero 25€ – Intero giornata di debutto 15€, Convenzioni 20€, Ridotto arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20€, Under30 e Over65 15€, scuole di teatro e università 15€, Ridotto DVA 12,50€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro, Teatri Possibili 10€
spettacolo in abbonamento: Arcobaleno, Arcobaleno tandem, Arcobaleno over 65, Carta regalo x2, Carta regalo x4, Abbonamento le ragazze raccontano
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