Chiamatemi Anna, la serie tv che non doveva essere cancellata da Netflix! Sono tantissime le serie tv che mi hanno affascinato in questi anni e di cui vi ho parlato con passione e fervore, di alcune perché sono diventate dei cult di cui non si può fare a meno di raccontare, altre perché semplicemente mi hanno colpita. In questo caso voglio parlarvi della serie Anne with an E (conosciuta in Italia con il nome di Chiamatemi Anna oppure Anna dai capelli rossi ) con una nota di tristezza nel cuore. Infatti la serie, arrivata alla sua terza stagione, è stata prematuramente cancellata da Netflix e senza troppe spiegazioni, a poco sembrano essere serviti i disappunti cocenti dei fan, le diverse raccolte firme e le varie iniziative nella speranza di un ripensamento, sembra proprio che dovremo accontentarci di quello che ci è stato dato fino adesso che è splendido, ma non è abbastanza.
Con questo articolo mi auguro che vogliate iniziare a vederla e appassionarvi alla trama, tratta e ispirata dal racconto di Lucy Maud Montgomery, capace di affascinare le menti più curiose e sciogliere i cuori più tenaci.
La storia di Anna Shirley, bene o male, la conosciamo un po’ tutti, la povera orfanella che trova una sistemazione nella casa dei fratelli Marilla e Matthew Cuthbert non senza difficoltà e dispiaceri.
Quello che però restituisce in più questa seria è la poesia, non solo dei dialoghi che hanno delle sfumature di una delicatezza difficilmente arrivabile, ogni parola è pesata, accurata e finemente scelta per delineare la figura e il carattere di ogni personaggio, e per ogni personaggio intendo proprio tutti, anche i secondari hanno una voce forte e necessaria. La poesia inoltre la troviamo nelle immagini, la fotografia è accurata, ci riporta alla fine dell’800 raccontandoci lo stile, il modo di vivere, nel bene e nel male, inoltre essendo ambientata sull’Isola del Principe Edoardo in Canada si respira tutto il fascino di quella terra pastorale con dolci colline, foreste, spiagge di sabbia bianca, baie e la famosa terra rossa. Oltre alle immagini spettacolari Anna ci descrive il paesaggio visto attraverso gli occhi di questa straordinaria ragazzina dalla fantasia senza limiti, così un albero non è più solo un albero ma diventa una Principessa dalle lunghe fronte, un’amica inseparabile, la natura assume un aspetto davvero affascinante raccontata da Anna.
Inoltre questa serie racconta della crescita, ma non in modo adolescenziale o approssimativo, lo fa con passione, raccontando le emozioni che passano dal dolore profondo, alla scoperta, alle delusioni, all’amicizia e all’amore, un’escalation perfettamente orchestrata attraverso le tre stagioni della serie.
Inoltre, in mezzo a questo turbinio di eventi, si affrontano temi importanti che strizzano l’occhio non solo alle politiche anti-immigrazione di Donald Trump, ma anche al movimento del Me Too, raccontati con giusta realtà rispetto alla società di allora ma, drammaticamente, ancora tanto attuali come la xenofobia nei confronti dei neri e dei pellerossa e la violenza di genere, uomini che violano i desideri delle donne senza il loro consenso, donne che non hanno voce in capitolo, temi universali, ingranaggi di una macchina che cerca di «rieducare» la Generazione Z insegnandogli il rispetto e l’uguaglianza.
Insomma in Chiamatemi Anna avevamo trovato una speranza, uno spiraglio di umanità è di giustizia che ancora oggi ci viene strappato via con fredda crudeltà, questa ragazza forte e determinata era un baluardo per le nuove generazioni che avrebbero potuto trovare ispirazione da lei, avrebbero potuto scegliere di essere testardi ma giusti, eppure anche in questo caso possiamo solo tornare indietro e rivedere quello che ci hanno permesso di conoscere fino a oggi.
Tre stagioni con una conclusione a metà. È ovvio, se vogliamo sapere cosa succede nel futuro di Anne di Green Gables basta prendere in mano il romanzo di Lucy Maud Montgomery e concludere la storia, ma ci mancherà la poesia della serie. Unica nota positiva non dovremo vivere lo straziante addio a uno dei personaggi più amati di sempre Matthew Cuthbert. Potremo continuare a ricordarcelo felice e con quell’amore spassionato per la sua dolce Anna.
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