Un amore sotto l’albero di Natale? Ecco le 5 regole del gioco (online), dal libro di Chiara Abbate
Il regalo di Natale quest’anno potrebbe essere un nuovo amore, magari incontrato online, oggi mezzo potente per incontrare nuovi partner. Per farlo, però, occorre conoscere le regole del gioco. Ecco allora qui di seguito un breve vademecum in 5 punti per iniziare bene l’avventura del dating online proposto da Chiara Abbate, autrice del libro “Social Dating: boom o boomerang? Come avvicinarsi a nuove relazioni senza allontanarsi dalla realtà” edito da La Rondine, il nuovo volume scritto per chi desidera vivere nuove relazioni digitali evitando brutte sorprese.
Trovare l’anima gemella, anche per il breve tempo di qualche incontro, attraverso il sistema delle inserzioni non è un fatto nuovo: Abbate ricorda nel suo libro come il primo annuncio matrimoniale risalga al 1695 su un giornale inglese. Oggi, dopo oltre 300 anni, la tecnologia mette a disposizione potenti strumenti – c’è chi parla di 150 app e siti di incontri attivi in Italia, su misura per ogni gusto ed esigenza – per rendere l’esperienza appagante e personalizzata. E’ così che si è arrivati ad un esercito di oltre 200 milioni di daters nel mondo. “I numeri sono imponenti. Cercare partner nelle apposite piattaforme online è la nuova normalità, lo sanno bene le generazioni più giovani, che popolano con disinvoltura e senza imbarazzi i siti di dating. Si tratta di un mega-trend che cresce senza sosta”.
Ecco allora un vademecum in 5 punti compilato dall’autrice: un distillato con alcuni dei consigli pratici più significativi estratti dal libro per partire col piede giusto.
1 – L’immagine non tutto…ma quasi!. Le foto mostrate condizionano il 75% dei visitatori del profilo: ecco perché la scelta deve essere mirata. Sia per veicolare il lato forte di sé che si vuole esporre sia per attirare il tipo di utente desiderato. Via libera a foto piene di colore, ad una selezione in primo piano e figura intera e – per le donne – da sapere che le foto in ambiente domestico aumentano l’interesse dei pretendenti (fino al 60%!). Evitare invece selfie di bassa qualità, foto sfocate o dove si trovano altre anche persone (accade!).
2 – Il profilo. Il nickname va scelto con cura: è lo slogan per la vendita di se stessi, la sintesi estrema di ciò che vogliamo rappresentare. Viaggia in coppia con la foto e per questo dovrebbe avere una coerenza rispetto all’immagine scelta. “L’importante è stare alla larga dalla banalità, dalle ovvietà e saper scrivere almeno un elemento di originalità in grado di chiamare attenzione. Proviamo a pensare a cosa ci attirerebbe…. e partiamo da quello per scegliere come descriverci”.
3 – Il primo approccio. Se i 3-5 secondi dedicati mediamente alla valutazione di un profilo hanno fatto centro, l’utente/pretendente passerà al primo approccio: il messaggio via chat. Quando si approccia una conversazione digitale (e non solo) meglio farlo avendo il tempo e di dedicarvi attenzione: cadere nel silenzio subito dopo aver avviato la conversazione non porterà buoni risultati. Gli esperti consigliano anche di aprire con una frase non troppo breve, almeno 5 parole. L’ascolto dell’altro è poi la strategia vincente: dimostrare curiosità verso la persona contattata è un buon modo per far partire la conversazione, molto meglio che spendere mille parole su di sé.
4 – Le conversazioni digitali. È dimostrato che nelle prime fasi del flirting online ci siano argomenti ricorrenti. Uno di questi sono le liste, ovvero il confronto sui rispettivi “preferiti” (cibi preferiti, libri/autori preferiti, musica preferita ecc). Per questo, l’autrice consiglia di elaborare liste pronte per chattare in modo efficace (film preferito, perché ecc).
5 – Occhio ai pericoli! Ultimo, ma di fondamentale importanza. La lista dei pericoli e dei campanellini di allarme è lunga. Alcuni dei più ricorrenti sono i picchi di emotività (soprattutto per il gentil sesso), la possibilità di diventarne dipendenti (addicted) e la diffusione di profili fake, creati con finalità varie che possono essere non solo poco trasparenti (uomini che si fingono donne per capire come chattare) ma anche truffaldine, come estorsione o adescamento. Come riconoscerli? “Innanzi tutto, va ricordato che le piattaforme più serie hanno un servizio di sorveglianza” ricorda Abbate “ma occorre comunque fare attenzione”.
In ultimo dato è da sapere che il popolo dei daters è prevalentemente maschile: sono cioè più numerosi i profili di uomini rispetto a quelli di donne. Per questo, le dinamiche di relazione – la concorrenza agguerrita per l’attenzione di un profilo femminile di fascino, l’assiduità e la cura per ottenere un appuntamento online – riproducono quelle dinamiche offline che il flirting tradizionale conosce da sempre: “Un elemento, questo, che sarà di conforto per chi approccia per la prima volta questi strumenti di relazione, ritrovando certe familiari dinamiche del gioco seduttivo” conclude Abbate.