Attesissima dal pubblico meneghino è finalmente arrivata Angela Finocchiaro sul palco del Teatro Manzoni di Milano con uno spettacolo di una straordinaria quanto esilarante complessità: Ho perso il filo, in scena fino all’8 dicembre per la regia di Cristina Pezzoli. Si presenta nella sezione prosa ma possiede molto di più, ci affacciamo alla danza, restiamo catturati dalla comicità e ci perdiamo nella complessità della vita comune.
Angela si mostra come un moderno Teseo del famoso mito del Minotauro, vuole essere un eroe con spada e scudo, affida il gomitolo, il famoso filo di Arianna, la cosa più preziosa che ha per sopravvivere all’interno del labirinto, al pubblico per addentrarsi tra le mura, ma qualcosa va storto, il Minotauro non è più così fisico come si poteva immaginare e il labirinto risulta essere molto più inospitale e a tratti arrogante, ci accorgiamo ben presto di essere finiti in un labirinto interiore.
Così inizia un viaggio tra il reale e il surreale, un viaggio nel sogno, nella fantasia, sembra quasi che dal teatro ci si sposti in un’altra dimensione tra la festa e la paranoia, dove siamo di fronte alla metafora del cambiamento e della presa di coscienza. Quella a cui tutti prima o poi veniamo chiamati a rispondere.
E Angela risponde, eccome se lo fa, con la sua stralunata comicità, la lingua tagliente e l’ironia unica inizia un’avventura straordinaria dove è il muro stesso a porle delle domande, un po’ provocatorie e a tratti irriverenti. Nonostante tutti i disagi si mette alla prova, ma non è l’unica prova a cui viene sottoposta, infatti ad accompagnarla nel suo viaggio appaiono e scompaiono alcune creature che vivono all’interno del labirinto, ma chi sono?
Sono acrobati, danzatori e spiriti dispettosi, le fanno perdere il filo, la fanno volteggiare, a tratti fluttuare, la scuotono e la scombussolano, la agitano e la spaventano, la rassicurano e la proteggono. Queste sono le emozioni sviscerate in maniera sublime, in due ore di spettacolo da ritmo serratissimo, dove la nostra eroina pasticciona e anticonvenzionale mostra le sue debolezze senza vergogna, mostra la paura e quello a cui può portare fino a toccare il fondo per rendersi conto, tra battute al vetriolo e disarmanti riflessioni in un incredibile monologo, di poter combattere per ritrovarlo questo benedetto filo e con esso la forza di affrontare lo “spaventoso” Minotauro.
Angela Finocchiaro non si smentisce mai, ci aspettavamo uno spettacolo meraviglioso e si è rivelato straordinario, magico, poetico, divertente, dissacrante, ha raccontato con maestria i tempi moderni strizzando l’occhio a un classico senza tempo, stravolgendolo e al contempo esaltandolo, dandogli una connotazione estremamente introspettiva. Inoltre, onore al merito, per tutto lo spettacolo la vediamo danzare, volteggiare, fluttuare tra le braccia di sei straordinari ballerini di una bravura disarmante e, ingiusto non ammetterlo, dalla fisicità impressionante, in un susseguirsi di coreografie dal forte impatto visivo.
Soggetto di Angela Finocchiaro, Walter Fontana, Cristina Pezzoli testo di Walter Fontana, con le Creature del Labirinto: Alis Bianca, Giacomo Buffoni, Alessandro La Rosa, Antonio Lollo, Filippo Pieroni, Alessio Spirito, coreografie originali di Hervé Koubi
assistito da Fayçal Hamlat, scene di Giacomo Andrico, luci di Valerio Alfieri, costumi di Manuela Stucchi, regia di Cristina Pezzoli
INFO:
Ho perso il filo
Teatro Manzoni
Via Manzoni, 42 – Milano
Fino all’8 dicembre
Orari: Martedì – sabato: ore 20.45
Domenica: ore 15.30
Feriali e 7 dicembre ore 20,45 – domenica ore 15,30
Non è previsto intervallo: durata: 100 min
BIGLIETTI: da martedì a venerdì
Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00 – Poltronissima under 26 € 15,50
Sabato e domenica
Poltronissima Prestige € 39,00 – Poltronissima € 35,00 – Poltrona € 25,00 – Poltronissima under 26 € 17,50
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