Le nuove sale della Villa Reale di Monza, arrampicate tra le grandi travi del tetto, ospitano gli scatti dei vincitori e finalisti dell’edizione 2019, la dodicesima, dei Sony World Photography Awards, promossi dalla Word Photography Organisation. La mostra fotografica è ricchissima di foto di ogni tipo, dai reportage ai fotomontaggi, dai progetti sulle piccole comunità delle aree urbane ai surrealismi digitali, grazie al granissimo numero dei fotografi che si sono messi in gara: oltre 320.000 da 195 Paesi e territori di tutto il mondo.
Come sottolinea Denis Curti, curatore della mostra in Italia, oltre alla serietà della giuria, “la caratura internazionale di questa manifestazione non ha concorrenti e visitare questa mostra è per tutti l’occasione di conoscere e approfondire le tematiche più avvincenti che riguardano il nostro mondo e gli uomini e le donne che lo abitano”.
Dopo l’assegnazione dei premi lo scorso aprile, la mostra è stata prima ospitata alla Somerset House di Londra, ma è qui in Italia che l’esposizione dei vincitori assume un significato ancora più grande, perché il titolo di Fotografo dell’Anno è stato vinto dal fotoreporter Federico Borella, con un intenso lavoro realizzato in India.
Il reportage Five Degrees di Borella, presentato per la categoria “Documentario”, indaga le condizioni di vita della comunità agricola di Tamil Nadu, in India meridionale, molto colpita dalla siccità nell’ultimo decennio. La tragedia diffusa dei suicidi maschili in questo territorio, vera protagonista del lavoro di Borella, è affrontata attraverso innumerevoli generi fotografici, dalla natura morta, al ritratto, a paesaggio, senza mai sconfinare nel macabro o nello scontato.
Anche altri fotografi italiani hanno ricevuto importanti riconoscimenti. Alessandro Grassini nella categoria “Sport” ha vinto grazie al progetto Boxing Against Violence: The Female Boxers of Goma, in cui restituisce dignità alle donne del Congo che, vittime di violenza, cercano una strada per il riscatto attraverso al boxe. Vincitori della categoria “Scoperta”, il duo Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni ha presentato Güle Güle, che va a illuminare gli anfratti più nascosti e le nicchie della comunità di Istanbul che lotta tra la gentrificazione e l’islamizzazione forzata.
Massimo Giovannini si è, invece, aggiudicato il secondo posto per il “Ritratto”. Nel suo lavoro il fotografo ha ragionato sull’identità di genere: gli stessi soggetti davanti a una luce fissa e invariabile sono sottoposti a una piccola variazione nel loro aspetto, tale però da trasformarli in alter- ego del genere opposto. Il confine molto sottile e labile e lo straniamento delle immagini sono stati ottenuti grazie al semplice espediente di un trucco leggero, ma capace di una profonda metamorfosi.
Oltre a questi vincitori, possiamo davvero affermare che in mostra si possono trovare foto per tutti i gusti. Speriamo che, lasciandovi qualche pillola di suggerimento, possiate essere invogliati ad andare a scoprire questo universo fotografico.
I Sony World Photography Awards ci aprono davvero un mondo sconfinato, uno spaccato sulla fotografia contemporanea. Questa mostra è una buona occasione per lasciarsi piacevolmente colpire da un’immagine, ma anche fermarsi a riflettere, o – perché no? – prendere ispirazione e, magari, decidere di partecipare alla prossima edizione del premio!
INFO
Sony World Photography Awards
Villa Rale di Monza
Viale Brianza, 1, 20900 Monza MB
fino al 3 novembre 2019
villarealedimonza.it
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