Gli attentati dell’11 Settembre 2001 sono stati un evento epocale, che per la loro unicità hanno colpito profondamente l’immaginazione di tutti, spesso generando dubbi e spiegazioni alternative a quelle ufficiali.
Proverò a pormi delle semplici domande e darne risposta per capire se le tesi del complotto siano o meno realistiche; facendo questo eviterò ogni riferimento a dati tecnici * e ai metodi di indagine di chi sostiene le tesi del complotto e dei debunker che le analizzano.
Iniziamo.
1) È plausibile che gli Stati Uniti costruiscano un evento traumatico per la popolazione e la nazione, allo scopo di modificare l’opinione pubblica nei confronti di un determinato argomento?
Sì, è difficile ma è plausibile. Sfruttare un evento traumatico (a volte evocarlo o addirittura crearlo ¹) è utile per cambiare le opinioni delle masse, paure e sentimenti sono degli ottimi strumenti.
2) Ipotizzando che gli attentati siano stati organizzati dagli Stati Uniti, non c’era un modo più semplice per avere lo stesso risultato?
Sì, ecco tre esempi ipotetici tra tanti possibili:
– Uno: Un attentato al gas nervino in metropolitana, come avvenne in Giappone, avrebbe creato un altissimo numero di vittime, avrebbe creato panico e una forte insicurezza, ma allo stesso tempo sarebbe stato un piano molto facile da realizzare perché localizzato e soprattutto non avrebbe creato nessun danno alla metropolitana; gli attentati dell’11/9, invece, hanno creato danni altissimi alla città di New York, il blocco totale dei voli aerei e tutta una serie di ripercussioni economiche ².
– Due: Una serie di attentati, ad esempio con autobombe in più città, avrebbe fatto sentire in pericolo non solo i cittadini di New York, ma tutto il paese. Anche questo scenario è molto più semplice e gestibile di quanto avvenuto l’11 Settembre.
– Tre: un altro esempio potrebbe essere l’assalto e la presa di ostaggi in un asilo o in una scuola elementare, come è accaduto a Beslan ¹ nel 2004. Anche in questo caso ci sarebbe stata la diretta TV a rendere gli avvenimenti più vividi e sentiti, e si può facilmente immaginare quale sarebbe stata la reazione di una nazione che vede uccidere i propri figli.
Questo scenario ha il vantaggio di avere una semplice organizzazione senza nessun danno economico.
Se tutto il personale adulto della scuola venisse ucciso, gli unici testimoni superstiti del complotto non sarebbero attendibili (per la loro età), e l’unica verità sarebbe quella che proviene dall’interno dell’edificio (le richieste, le minacce e le dichiarazioni degli attentatori). Inscenare gesti eroici delle forze speciali e crudeltà dei terroristi sarebbe molto facile in un edificio chiuso, di dimensioni ridotte e nel quale, per via della minaccia agli ostaggi, non è possibile far entrare i soccorritori e quindi ulteriori testimoni. Non occorrerebbe distruggere prove (la facilità del piano è palese: terroristi armati entrano in una scuola, uccidono chi si oppone, bloccano le uscite, spostano gli ostaggi, uccidono gli adulti, comunicano con l’esterno identificandosi come terroristi di al-Qaida che vogliono distruggere gli USA e l’occidente, iniziano ad uccidere i bambini). Inoltre, le forze speciali potrebbero intervenire e liberare gli ostaggi superstiti, con due effetti positivi per il piano: non rendersi vulnerabili alle critiche sulla pessima gestione degli eventi (come invece è stato per l’11 Settembre), e secondo, inscenare la presenza di veri terroristi uccisi (trasportando dentro e fuori chiunque), dato che nelle prime fasi della liberazione e della presa dell’edificio sarebbero pochi gli autorizzati ad accedervi, rendendolo così un luogo sicuro per inscenare facilmente ciò che si desidera.
Questi tre esempi dimostrano come per gli Stati Uniti sarebbe stato più facile organizzare altri tipi di auto-attentati, la facilità di questi tre esempi ipotetici non riguarda l’attentato in sé (tutti e tre con delle peculiari complicatezze), ma la maggior facilità, rispetto a quanto accaduto l’11/9, di operare senza contrattempi e soprattutto senza coinvolgere troppe figure nel piano, perché maggiori sono le persone coinvolte maggiori sono le possibilità che qualcuno riveli quanto è realmente accaduto ³.
Se comunque si vuole ipotizzare che gli attentati dell’11 Settembre non sono stati pianificati da un’organizzazione terroristica ma dagli stessi Stati Uniti, bisogna tenere presente che gli organizzatori non possono che essere i più alti vertici degli Stati Uniti (la presidenza o parte dello staff, i vertici militari o una loro parte, i servizi segreti o parte di essi, oppure differenti combinazioni tra questi).
È però improbabile che i vertici di una nazione così potente e preparata, nell’organizzare una serie di attentati su così larga scala, non abbia preso in considerazione delle conseguenze abbastanza logiche, cioé:
dopo gli attentati gli USA hanno ottenuto una popolazione unita che acconsente alla guerra in Afghanistan, ma hanno anche subito nuovi tentativi di attentati; l’odio per gli Stati Uniti esiste da molto e gli emulatori di gesti folli esistono da sempre, questo comporta due grossi problemi, il primo è che un emulatore di attentati è pericoloso perché è molto difficile da scoprire, il secondo è che la spesa per la sicurezza antiterroristica è aumentata vertiginosamente.
3) È possibile per dei semplici terroristi organizzare quello che è stato l’11 Settembre?
La natura degli attentati è stata unica, sia per il numero di vittime, sia per la durata degli attacchi, sia perché l’attacco alle torri è stato seguito in diretta TV, e questo può essere solo frutto di un piano ben organizzato, ma non significa che la capacità di organizzare un piano di questo tipo appartenga solo ad un governo e ai suoi apparati, può esserne capace anche un gruppo terroristico, basti pensare a tutti gli aerei dirottati negli scorsi decenni, all’attentato all’OPEC del 1975 e alle altre numerose azioni di Ilich Ramírez Sánchez, meglio conosciuto come Carlos lo Sciacallo, o alle BR che hanno rapito un generale americano, ma hanno anche rapito e poi ucciso il presidente della DC nonché uno dei più importanti politici italiani di quegli anni. A raccontarlo senza riferimenti storici e senza nomi sembra la trama di un B-movie.
4) Se non è stato un vero attentato terroristico, chi ha organizzato gli attentati?
Ci sono quattro diverse possibilità, per ognuna poniamo delle domande per capire quanto l’ipotesi sia realistica:
A) Prima ipotesi, che chiameremo autoattentato.
È stato un auto-attentato ed è tutto stato organizzato dagli Stati Uniti.
Domande:
Se è stato un auto-attentato, chi ha dirottato, pilotato, fatto schiantare gli aerei e si è quindi suicidato volontariamente nell’azione?
I piloti stessi? Oppure degli 007-suicidi che dirottano gli aerei, prendono i comandi e si sacrificano per la loro nazione colpendo la nazione stessa?
E perché al-Qaida ha sempre detto di aver organizzato gli attentati senza mai smentirlo? In questo scenario al-Qaida e Bin Laden non possono che essere invenzioni degli Stati Uniti, ma chi sono gli autori dei precedenti attentati di al-Qaida (primo attentato al WTC, attentati alle ambasciate statunitensi, attentato alla USS Cole)?
E chi e perché ha organizzato i successivi attentati a Londra, a Madrid e in altri stati (Kenya, Somalia, Libano, Yemen, Indonesia, Egitto, India) colpendo sia cittadini del luogo sia turisti occidentali?
B) Seconda ipotesi, che chiameremo della Non-interferenza.
I terroristi hanno organizzato gli attacchi, i servizi segreti li hanno scoperti ma hanno preferito sfruttare l’occasione perché non avevano migliori piani per attaccare l’Afghanistan. (Delle conseguenze degli attentati sulla sicurezza e su futuri emulatori è già stato detto).
Domande:
Tra i tanti agenti/analisti/funzionari dei servizi segreti e del governo che avrebbero scoperto e dato notizia della preparazione di questi attentati, quanti sono stati coinvolti nel complotto? Tutti? O solo pochi e tutti gli altri sono stati eliminati? E come mai non ci sono voci di queste sparizioni di massa?
E poi, come mai gli Stati Uniti avrebbero piazzato l’esplosivo nelle torri facendo morire più persone del necessario, sacrificando anche agenti di polizia, pompieri e dipendenti di alcune delle più importanti compagnie statunitensi, creando danni enormi, anche economici, con il rischio di essere scoperti?
Non erano sufficienti gli aerei? Era necessario minare le torri per poi farle cadere, rendendo la realizzazione del piano ancora più complicata di quanto già non fosse, coinvolgendo così ulteriore personale e testimoni da controllare o zittire per sempre?
E come mai hanno fatto sì che anche il Pentagono venisse colpito? Sicuramente non è stato spettacolare come le Twin Towers, e per di più sono morte circa cento persone tra civili e militari, ma sarebbero potute essere molte di più se l’impatto fosse stato diverso. Perché hanno messo a rischio il personale del Pentagono?
E soprattutto, se l’attentato è vero ma gli Stati Uniti hanno deciso di subirlo, come mai non ci sono echi di proteste e voci di dubbi tra tutte le persone non coinvolte nel complotto ma che a causa del loro lavoro avrebbero dovuto vedere qualcosa di strano accadere quel giorno?
Ad esempio gli agenti della TSA che sorvegliano gli imbarchi agli aerei e i vari controllori di volo, insieme agli operatori del NORAD che si occupa della difesa dei cieli del NordAmerica e che coinvolge sia americani che canadesi, oltre a non pochi militari e funzionari dei servizi e del governo, tra tutte queste persone, loro malgrado coinvolte, non ci sono notizie di qualcuno che ha visto procedure stranamente non venire applicate, o ha ricevuto ordini non usuali, o ha visto accadere cose insolite, come mai questo silenzio?
C) Terza ipotesi, che chiameremo ipotesi delle Marionette.
I terroristi erano convinti di fare degli attentati suicidi, ma in realtà era tutto organizzato dagli Stati Uniti.
Anche questa opzione non è verosimile, perché prevede un così alto numero di persone coinvolte nell’organizzazione pratica degli attentati che è strano che non ci siano pentimenti tra i coinvolti, o almeno proteste nel personale coinvolto suo malgrado come già scritto nel punto B ³. Oltre a questo valgono sempre tutti i dubbi sopra esposti relativi alle conseguenze degli attentati.
D) Quarta ipotesi, che chiameremo USalQaida.
I terroristi hanno organizzato e compiuto gli attacchi, ma sono stati gli Stati Uniti a convincere i vertici di al-Qaida ad organizzare il tutto, in modo da poter poi attaccare l’Afghanistan.
Domande:
Quale sarebbe il guadagno di al-Qaida nell’eseguire un attentato su commissione? Potrebbero essere due, soldi e fama (al-Qaida è di fatto diventata leader nel terrorismo internazionale di matrice islamica, raccogliendo così maggiori fondi, simpatizzanti e aspiranti terroristi).
Ma ipotizzando che i vertici di al-Qaida abbiano lavorato per gli Stati Uniti, perché Bin-Laden in seguito all’11 Settembre ha continuato a diffondere messaggi che invitavano ad attaccare gli Stati Uniti, fomentando la ribellione e gli attentati sia in Afghanistan sia in Iraq contro le truppe USA, creando così grandi difficoltà politiche interne animate sia dall’opinione pubblica che dal congresso?
Se Bin-Laden lavorava per gli Stati Uniti, perché dopo gli attentati non hanno inventato una nuova messinscena nella quale Bin-Laden ⁴ era catturato o ucciso e la presidenza USA ne risultava vincente e gloriosa con chiari vantaggi anche nella politica interna?
Ipotizziamo allora che Bin-Laden si sia ribellato agli USA dopo gli attentati, perché non lo hanno catturato subito? Possibile che una loro pedina utilizzata fino a poco prima fosse così difficile da trovare?
E perché, se Bin-Laden si è ribellato dopo aver lavorato per la CIA fino all’11 Settembre, non ha distrutto la reputazione degli USA svelando l’esistenza del complotto, causando così inimmaginabili e gravissime conseguenze, dando prova dell’enorme menzogna e dimostrando finalmente al mondo la malvagità degli Stati Uniti?
4bis) Domanda su Bin Laden. Perché gli USA avrebbero indicato Bin Laden come ideatore degli attentati nonostante i legami affaristici ⁵ della sua famiglia con la famiglia Bush? Non sarebbe stato meglio indicare come ideatore degli attentati un terrorista che non aveva nessun legame con l’amministrazione USA? Possibile che non ci fosse nessun altro terrorista utile ai malvagi piani degli USA?
5) Alcuni quesiti sullo specifico evento dell’attacco al Pentagono:
I complottisti sostengono che il Pentagono non sia stato colpito da un aereo ma da un missile.
– Se è stato un autoattentato (ipotesi A): perché usare un missile e non un altro aereo dato che ne avevano già impiegati tre?
Perché utilizzare un missile e poi dare notizia di un aereo in una zona così ampia, senza ostacoli visivi, molto frequentata e con dei testimoni?
I testimoni che hanno visto l’aereo sono falsi?
E chi e in che modo ha posizionato i rottami d’aereo (alcuni conficcati dentro gli alberi) dopo l’esplosione senza farsi notare?
E perché se è stato utilizzato un missile nelle relazioni ufficiali si parla di una manovra di avvicinamento a bassa quota, quando invece non si è preferito tra le tante manovre di avvicinamento, una più facile e meno visibile, dato che, non essendoci nessun aereo, si poteva inventare qualunque cosa?
– Se invece la teoria è quella della non-interferenza (ipotesi B), cioè un vero attentato scoperto dai servizi segreti e non ostacolato volontariamente: sono i terroristi ad aver lanciato un missile sul Pentagono? Come se lo sono procurati? Perché nessuno li ha visti?
– Se quello al Pentagono è stato un falso attentato, perché è stato diffuso un pessimo video delle telecamere di sicurezza esterne che non mostra nulla di chiaro ed invece alimenta le polemiche, anziché diffondere un video falso che mostra un aereo oppure continuare a non diffondere nulla?
– Ma soprattutto, se è stato un missile a colpire il Pentagono, dov’è il Boeing 757 del volo AA77? È stato abbattuto senza lasciare tracce?
Oppure è stato fatto atterrare in qualche area segreta?
E perché farlo scomparire e non schiantare a terra come il volo U93, oppure, perché dato che l’aereo era parte del complotto non è stato lanciato su un altro obiettivo simbolico?
– Perché il Pentagono non è stato colpito da un aereo ma da un missile? E perché avrebbero deciso di colpire il Pentagono con un missile mettendo in crisi tutta la messinscena?
– Alcuni sostengono che il volo AA77 non sia mai partito e che sia un falso creato per coprire il lancio del missile, ma allora dove sono tutti i passeggeri?
Se sono vivi perché non lo dicono?
Se sono stati rapiti e uccisi prima o dopo, perché nessuno dei parenti reclama?
Oppure i passeggeri non esistono, ma come mai nessuno nelle città di cui è indicata la residenza pone dei dubbi sulla loro reale esistenza? E infine, se non esiste il volo e non esistono i passeggeri che sono solo identità fittizie, non esiste quindi neanche l’equipaggio, possibile che nessuno della compagnia aerea (non solo ai suoi vertici, ma tra tutti i dipendenti) dichiari che non ha mai assunto, letto dati di, preparato buste paga di, lavorato con, o conosciuto nessuno di quell’equipaggio?
Conclusione:
Tutti i dubbi sono risolti?
No, un evento di questo tipo genera molti dubbi.
I dubbi sono di due tipi:
– Dubbi tecnici: Le indagini tecniche (es. quelle del NIST) hanno dato delle risposte, queste risposte, per loro natura, non sono definitive (come qualunque verità scientifica non è mai definitiva), ma sono credibili ed esaustive. Esistono delle personalità del mondo scientifico che pongono dubbi su queste risposte, la conoscenza della verità può nascere solo dalle analisi sui dati disponibili, tenendo conto però che l’unicità dell’evento rende complicate le analisi: replicare l’evento dell’impatto di aerei di linea su dei grattacieli costruiti con quelle determinate caratteristiche è attualmente impossibile.
– Dubbi logici: Le teorie alternative forniscono da anni nuovi elementi che proverebbero il complotto, ogni volta occorre che esperti e debunker le analizzino.
Molto spesso, però, i riferimenti a strani eventi citati dai cospirazionisti, provengono da altri siti cospirazionisti.
Il vero punto debole delle teorie del complotto è che in realtà non c’è nessuna teoria, chi le propaganda non propone una visione d’insieme coerente degli eventi, anzi, spesso propongono più prove che non sono logicamente coerenti tra loro, perché si smentiscono le une con le altre non essendo contemporaneamente possibili.
Per questo motivo le teorie del complotto proposte fino ad oggi non sono credibili, mentre la versione ufficiale, anche se dovesse contenere degli errori, regge ad una banale analisi logica degli eventi come quella qui proposta.
Aggiornamenti:
ultimo aggiornamento del 23/2/2019 (la prima versione di questo articolo è stata pubblicata il 10/9/2011).
¹: Estratto di un’intervista di Limes ad Ella Kesaeva:
“Centinaia di bambini che potevano salvarsi sono stati uccisi per dare una dimostrazione della forza del Cremlino e della necessità di combattere più aspramente il terrorismo […] con l’intervento dell’esercito, un terzo delle persone che erano nella scuola è stato ucciso […] le Forze di sicurezza russe hanno cominciato a lanciare razzi sulla palestra, e infine su tutto l’edificio. Alla fine per terra c’era un mare di bossoli, che le autorità hanno fatto sparire. Erano bossoli di lanciarazzi piazzati sui tetti delle case vicine. Proiettili esplosivi che raggiungono la temperatura di 800 gradi in un secondo e che bruciano i corpi esternamente mentre fanno letteralmente bollire le viscere. È questa la morte che hanno ricevuto le vittime di Beslan. […] Ovviamente è colpa anche dei sequestratori, ma chi li ha manovrati? Della banda di attentatori, 7 dovevano essere in prigione in quel momento e invece erano stati liberati alla vigilia del massacro. Ho visto personalmente i documenti in cui un colonnello dell’esercito russo autorizzava la liberazione di questi prigionieri. Poi si è aggiunta la violenza dell’incursione, sferrata con carri armati e lanciarazzi, un’attrezzatura da guerra, non da intervento di polizia.
²: Il costo del controterrorismo statunitense è stimato in circa 100 miliardi di dollari all’anno. Il costo delle guerre e del controterrorismo occidentali sono stati quantificati nel 2011 attorno ai 3.300 miliardi di dollari dal New York Times e 5.000 miliardi dal Time.
³: Le teorie del complotto non stanno in piedi, matematicamente.
⁴: Teorie complottistiche sulla cattura ed uccisione di Bin Laden.
⁵: Il legame principale è la Arbusto Energy, ma è un legame piuttosto flebile. Arbusto Energy è stata fondata nel 1979 da George W. Bush ed ha ricevuto un investimento di 50mila dollari dalla famiglia Bin Laden. Il legame è flebile per i seguenti motivi: Primo, la cifra investita è irrisoria. Secondo, l’investimento non venne fatto dalla totalità della famiglia Bin Laden ma da James R. Bath, amico personale di Bush e rappresentante dell’uomo d’affari saudita Salem Bin Laden. Terzo, la famiglia Bin Laden è enorme, Osama Bin Laden aveva 52 tra fratelli e sorelle (stesso padre, diverse mogli). Quarto, la famiglia Bin Laden controlla la Saudi Binladin Group, un’enorme azienda attiva soprattutto nell’edilizia, che come ogni grande gruppo tende a diversificare i propri investimenti, e per i sauditi è piuttosto naturale investire nel campo petrolifero. Quinto, per i Bush è normale avere a che fare con il petrolio, perché sono una ricca famiglia texana, ed il Texas è uno dei territori con i più importanti giacimenti statunitensi di idrocarburi.
* La scelta di non utilizzare i dati tecnici è dettata dal fatto che questo articolo non ha pretese di esaustività. Una seria analisi dei fatti dell’11 Settembre non può prescindere dall’analisi dei dati tecnici relativi ai 4 attentati, ma l’enormità e la difficoltà di questi dati non possono essere trattate in un singolo articolo.
Per chi fosse interessato agli aspetti tecnici degli attentati e alla decostruzione delle teorie complottiste consiglio:
Siti di debunking in italiano:
undicisettembre.blogspot.com (sito che tratta ampiamente tutte, o quasi, le teorie cospirazioniste)
11-settembre.blogspot.com (sito tecnico, che analizza nello specifico alcuni aspetti degli attentati)
Un elenco di siti di debunking in inglese è disponibile su undicisettembre.blogspot.com, scorrendo i link nella colonna a destra.
Siti di teorie alternative:
9/11 Truth Movement
ReOpen 911
AE911 (sito tecnico)
Sito in italiano molto esteso e interessante, ma con numerose contraddizioni e fragilità interpretative: 911 Subito
Questo articolo è stratto dal sito www.siberiatropicale.eu Iscrivetevi alla pagina Facebook per avere contenuti extra e rimanere aggiornati. Su Youtube spiego in modo semplice cose complicate, giuro. Su Instagram ho un atlante liquido simmetrico e se non avete idea di cosa sia va bene così, neanche io lo so. Seguite qui tutti i miei progetti (se vi annoiate ci sono tante foto strane in bianco e nero). Se non ti iscrivi sei un rettiliano massone.
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