Dovete smetterla si lasciare la vostra merda in giro! Purtroppo non riesco più a esprimermi in maniera carina ed educata nei confronti degli incivili pronti a intaccare il pianeta e a far del male sia alla flora che alla fauna che lo abitano. Proprio in questi giorni a Ostia è stato avvistato un delfino nuotare con una busta di plastica sulla pinna. Le foto dell’animale sono state pubblicate da Lisa Stanzani, dell’associazione Sotto al Mare. È l’ennesima foto dell’emergenza rifiuti che viene da Roma e dintorni ed è l’ennesima prova che conferma la pericolosità dei rifiuti presenti nei mari. Sempre più animali rimangono vittime degli scarti in plastica per la noncuranza dell’uomo, ogni anno sono centinaia, se non migliaia, le morti causate dall’inquinamento: la plastica non uccide solo tartarughe, uccelli marini, squali, cetacei di ogni genere, ma anche piccoli pesci.
Il delfino avvistato nelle acque di Ostia, così come riportato nella didascalia dello scatto pubblicato su Instagram dall’associazione, presentava una busta di plastica scura – forse un sacco dell’immondizia – sulla pinna dorsale.
Quello che più fa arrabbiare è che nessuno dice che non dovete mai più usare la plastica, o siete delle brutte persone se la usate, certo è ovvio che il consumo senza freni delle plastiche è un problema, ma risolvibile se correttamente smaltita, in poche parole: la plastica va riciclata.
Perché è così difficile per l’uomo provare a rispettare l’ambiente?
C’è così tanta superficialità nell’essere umano che, per incuria, non è capace di godere della meraviglia di quello che lo circonda. È splendido pensare di poter vedere, poco al largo di Ostia, i delfini, eppure, invece di scrivere notizie di grande gioia per il loro avvistamento, siamo continuamente sottoposti a tristi notizie, necessarie, che cercano di sensibilizzare mostrando quanto di orribile stia accadendo per colpa dell’uomo.
Non è dato sapere se il delfino sia riuscito a liberarsi della scomoda presenza: la pinna dorsale, infatti, è essenziale per stabilizzare il movimento in acqua, evitare il capovolgimento, gestire i cambi di direzione e la velocità della nuotata.
Tutto questo per aver buttato, abbandonato, lasciato in mare una busta di plastica, una tra le tantissime. Possiamo iniziare a riflettere?
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