Caravaggio è sempre stata una figura controversa nel mondo dell’arte, conosciamo tutti la sua storia disseminata di avventate azioni che lo hanno portato a essere considerato un assassino ma, come è morto? È stato davvero ucciso? E soprattutto, da chi? Nell’interessante romanzo “L’ultimo respiro del Corvo. L’omicidio di Caravaggio” scritto a quattro mani da Silvia Brena e Lucio Salvini edito da Skira, scopriamo una storia intrigante, un romanzo, certo, ma raccontato attraverso moltissimi studi approfonditi che cercano di arrivare alla verità. Nel farlo i due scrittori ci catapultano nel presente, in un thriller mozzafiato e, al contempo, nel passato in un continuo intreccio di spazio/tempo, in una girandola di personaggi che ci portano in tempi diversi però negli stessi luoghi. Il baricentro del romanzo è Roma, ma intorno a essa ci sono tante altre città che vengono a volte descritte, a volte evocate e a volte quasi citate con “due pennellate”, come Mantova, Venezia e Genova, è importantissima la geografia di questo romanzo che, con occhio attento, ci accompagna in un viaggio sulle vicende che hanno portato il Caravaggio a una vita quasi divisa in due, scissa come le sue figure, metà in ombra e metà in luce, e che ci accompagnano fino alla sua morta.
Il mistero del romanzo si nasconde tra le pieghe di una copia di un quadro famoso, “Il Martirio di Sant’Orsola”, dipinto dal Caravaggio poco prima di morire e da molti ritenuto una denuncia del suo assassinio.
Nel restauro del quadro è emersa una mano nera che non è così facilmente attribuibile a qualcuno, soprattutto osservando attentamente le posture delle figure rappresentate. Proprio su questa mano si cela il mistero che un critico d’arte sui generis, gay, tormentato, ipocondriaco e coltissimo, è chiamato a risolvere.
Un cold case, che si dipana nel corso dei secoli e che porterà a scoprire i veri responsabili della morte del Caravaggio, ma anche ad alzare il velo su uno dei peggiori casi di corruzione e malaffare all’interno del Vaticano. Nel corso della vicenda, il critico Dante Hoffman, mentre tenterà di risolvere il mistero che si cela dietro il Martirio, si troverà coinvolto in una corsa contro il tempo per tentare di recuperare il dipinto rubato, ma soprattutto per salvare sé stesso. In una trama che alterna il racconto in presa diretta con i flash back che ricostruiscono la vera vita del Caravaggio e i suoi tormenti, Hoffman si troverà al centro di una congiura ordita per toglierlo di mezzo, con le stesse “armi” che, all’epoca, furono usate per uccidere Caravaggio.
Frutto di 4 anni di lavoro e di paziente documentazione, L’ultimo respiro del corvo alterna vicende realmente accadute al Caravaggio e ai suoi contemporanei, svelando anche retroscena sin qui poco noti, a un plot da vero romanzo giallo.
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