S’intitola “Preraffaelliti. Amore e desiderio” l’esposizione, aperta fino al 6 ottobre 2019, che non solo permette di ammirare la magnificenza e maestria di questi artisti, ma racconta una storia: è il 1848, mentre in Europa scoppiano rivoluzioni politiche e sociali che coinvolgono quasi tutte le nazioni, a Londra, che in quel moneto è davvero la capitale del mondo nel pieno del suo sviluppo industriale, sette studenti della Royal Academy of Arts, si riuniscono per dare vita a una rivoluzione artistica: liberare la pittura britannica dalle convenzioni e dalla dipendenza dai vecchi maestri. Da qui nasce proprio il nome che darà vita a questa corrente, considerando proprio Raffaello il massimo rappresentante di quell’arte che in nome della bellezza ha tradito la “verità”. Gli uomini e le donne della cerchia cosiddetta “preraffaellita” sperimentano nuove convinzioni, nuovi stili di vita e di relazioni personali, radicali quanto la loro arte.
La confraternita si poneva in maniera anticapitalista e anti imperialista prediligendo il lavoro artigianale, dando un senso di comunità piuttosto che quello individuale, come succedeva alla Royal Academy fondata e guidata da sir. Joshua Reynolds, soprannominato da loro “l’imbrattatore”.
A oggi diremmo delle vere “teste calde” che non volevano sottostare ai dogmi imposti dalla società che stava nascendo, il loro intendo era quello di recuperare gli elementi del passato per dargli nuova luce.
Iniziarono a rappresentare le donne della loro cerchia come personaggi letterari. Concentrate in se stesse e perse nelle loro fantasticherie, queste figure non raccontano una storia evocando, piuttosto, un sentimento e un’atmosfera. Rinacque l’entusiasmo per i grandi artisti del Rinascimento, come Leonardo da Vinci e Tiziano, con l’opulenza delle stoffe da loro raffigurate, col loro stile ritmico e rotondo e con la morbidezza della loro luce. Burne-Jones fu in Italia più volte e sviluppò uno stile idealizzato per i suoi soggetti ultraterreni.
Negli anni Ottanta i Preraffaelliti avevano ormai guadagnato seguaci, successo e fama; il loro stile aveva pervaso l’arte britannica e stava influenzando l’arte e le arti applicate di molti altri Paesi. I loro temi ispirarono lavori su più ampia scala. I miti e le leggende rifornivano questi dipinti di grandi dimensioni di un repertorio di storie d’amore e di mistero.
Le campagne per una maggiore eguaglianza dei diritti suscitarono il timore che le donne emancipate potessero sconvolgere le norme morali, domestiche e sociali, il che trovò eco nell’arte e nella letteratura. I Preraffaelliti furono tra i primi a rappresentare le donne come forze potenti, misteriose, distruttive: dee, incantatrici e altre mitiche femmes fatales – fatali a se stesse o agli altri.
La ragione per cui è assolutamente necessario andare a visitare la mostra è perché al suo interno è possibile ammirare alcuni dipinti iconici che difficilmente escono dal Regno Unito per essere prestati, come l’Ofelia di John Everett Millais, Amore d’aprile di Arthur Hughes, la Lady of Shalott di John William Waterhouse.
Una potenza incredibile viene sprigionata da questi dipinti, suddivisi in articolate sezioni tematiche, in modo da rivelare agli spettatori l’universo artistico e i valori dei 18 artisti presenti in tutta la poetica di questo movimento: dall’amore e dal desiderio alla fedeltà alla natura e alla sua fedele riproduzione; e poi le storie medievali, la poesia, il mito, la bellezza in tutte le sue forme.
Ispirati dagli artisti d’avanguardia di ogni epoca, e in particolare dai pittori e dai poeti italiani medievali, i Preraffaelliti crearono una sorta di “modernità medievale” per la loro epoca in rapida evoluzione. Furono i primi a dipingere dal vero con luce naturale e colori brillanti. Crearono una nuova intimità psicologica nella quale gesti, espressioni e segnali iconografici rivelano i pensieri e i sentimenti profondi dei loro protagonisti. La mostra lo attesta esibendo dipinti “iconici” su temi che vanno da Dante e dalla Commedia (Paolo e Francesca da Rimini e Il sogno di Dante alla morte di Beatrice di Dante Gabriel Rossetti) al paesaggio italiano tout court (Veduta di Firenze da Bellosguardo di John Brett).
Particolare risalto viene dato all’impatto che il movimento artistico produsse sul modo di concepire l’arte, dimostrando come il fascino dei preraffaelliti, in quanto determinante nel processo formativo delle generazioni successive di artisti, sia ancor oggi straordinariamente attuale. Centrale è il tema della poetica degli artisti preraffaelliti, che deve all’arte e in generale alla cultura italiana pre-rinascimentale quell’idea di modernità medievale che tanto la caratterizza.
La mostra “Preraffaelliti. Amore e desiderio”, promossa e prodotta dal Comune di Milano- Cultura, Palazzo Reale e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE è organizzata in collaborazione con Tate e curata da Carol Jacobi, Curator of British Art, 1850 – 1915 di Tate Britain. Inoltre si avvale del contributo scientifico di Maria Teresa Benedetti, in relazione al rapporto dei Preraffaelliti con l’Italia.
INFORMAZIONI:
“Preraffaelliti. Amore e desiderio”
Palazzo Reale, Piazza del Duomo 12, Milano
Dal 19 giugno al 6 ottobre 2019
Orari: Lunedì 14,30 – 19,30 Martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9,30 – 19,30 Giovedì e sabato 9,30 – 22,30 La biglietteria chiude un’ora prima (ultimo ingresso)
Biglietti: Intero € 14,00 | Ridotto € 12,00 Biglietto open € 17,00 (prevendita obbligatoria inclusa Ridotto Abbonamento Musei Lombardia € 10,00 Ridotto Speciale € 6,00 Biglietto congiunto 2 mostre “Preraffaelliti. Amore e Desiderio” + “Il meraviglioso mondo della natura” € 18,00
Prenotazioni: 02 54914 palazzorealemilano.it mostrapreraffaelliti.com ticket24ore.it
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