Un asteroide delle dimensioni di un campo da calcio, con un diametro medio di circa 40 metri, si sta dirigendo verso la Terra ma sembra che, alla fine, non la toccherà. Anche questa volta cosa diciamo al dio dell’estinzione? Not Today (speriamo).
Le Agenzie spaziali Esa e Nasa sono impegnate nel monitorare la potenziale minaccia degli asteroidi, creando anche delle simulazioni per studiare che genere di provvedimenti prendere in caso di pericolo, perché questa non è assolutamente la prima volta che ci troviamo in una situazione analoga.
Infatti, QV89, questo il nome dell’asteroide, ha già avuto due incontri ravvicinati con la Terra, uno negli anni 50 e 60 e successivamente tra gli anni 70 e 80 ma quello di quest’anno sembra essere quello più “rischioso”, perché avverrà a “soli” 7 milioni di chilometri.
Secondo la tabella di impatto dell’Agenzia spaziale europea, il QV89, in questo caso ha una probabilità dello 0,014 per cento di impattare sulla Terra e lo sfioramento è previsto per il 9 settembre. La probabilità che impatti contro il nostro pianeta rimane comunque piuttosto bassa se pensiamo che la distanza della sua transizione rispetto alla Terra sarà quasi otto volte superiore a quella che c’è rispetto alla Luna.
Però nonostante tutte queste rassicurazioni, stando agli ultimi aggiornamenti risalenti al 6 giugno, si tratta di uno dei dieci asteroidi ritenuti potenzialmente pericolosi dall’Esa. QV89 è stato classificato al quarto posto. L’asteroide che colpì in pieno la Terra 65 milioni di anni fa, provocando probabilmente l’estinzione dei dinosauri, misurava 10 chilometri di diametro.
Quello che esplose in atmosfera nel cielo della Siberia nel 1908 a Tunguska sprigionò la potenza di 5 megatori spianando duemila chilometri di foresta, si stima che potesse misurare 100 metri di diametro.
Quindi la domanda è: siamo pronti all’Armageddon? Nel 2018 la Nasa ha comunque pubblicato la strategia di preparazione contro i possibili impatti al suolo dovuti ad asteroidi, quello che Hollywood ci ha fatto conoscere con Armageddon. Si tratta di piani internazionali che prevedono una forte cooperazione. Nel frattempo, attendiamo il 9 settembre per “salutare” QV89 anche perché la prossima volta che ci si rincontrerà sarà nel 2032.
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