Arte Laguna inaugura la XIII edizione del premio dedicato alle arti contemporanee: in mostra 120 artisti da tutto il mondo, fino al 25 aprile nelle Nappe dell’Arsenale Nord di Venezia.
L’Arsenale di Venezia è un posto ormai noto e familiare a tutti i frequentatori della Biennale. Ma quanti di noi si sono mai avventurati verso le Nappe a nord, lungo la passeggiata sospesa che si allunga sulle acque della laguna, aggrappata alle antiche mura dell’Arsenale? Proprio in questi spazi si svolge il Premio Arte Laguna, una rassegna che si fa di anno in anno più internazionale con un bando aperto a chiunque voglia mettersi in gioco.
Ideato dalle imprenditrici Laura Gallon e Beatrice Susa e dal curatore Igor Zanti, promosso dall’associazione MoCA – Modern and Contemporary Art, il Premio Arte Laguna offre uno spaccato della ricerca artistica contemporanea a livello mondiale, essendo aperto a tutti gli artisti, dai professionisti agli amatori. Questa XIII edizione ha visto l’iscrizione di oltre 8000 proposte, che sono state poi vagliate dalla giuria fino a definire i 120 finalisti in mostra all’Arsenale fino al 25 aprile.
Come sottolinea Igor Zanti, i giurati sono selezionati attentamente tra professionisti e operatori da istituzioni di tutto il mondo e cambiano in gran parte ad ogni edizione, anche per evitare eventuali conflitti di interesse tra il ruolo di giurato e la professione di curatore. Proprio questa rotazione di anno in anno, oltre alla serietà del lavoro della giuria, richiama una partecipazione di artisti stranieri che ha già superato di gran lunga il numero degli italiani. Inoltre, il processo di selezione delle proposte in gara permette di dare un taglio critico diverso ad ogni edizione di Arte Laguna, senza fossilizzarsi su una prospettiva unica, anzi variando le possibilità di lettura del panorama artistico contemporaneo in un modo sempre nuovo e interessante sia per i visitatori, sia come confronto tra artisti partecipanti.
Per la prima volta, accanto alle categorie ormai “canoniche” dell’arte, fa il suo ingresso ad Arte Laguna anche il Design, grazie al sostegno di Antrax IT, azienda del trevigiano specializzata in termoarredi che unisce la tradizione manifatturiera del Made in Italy alla ricerca del design più contemporaneo. In questa nuova sezione si assiste a una rinnovata cura per l’artigianato e i materiali tradizionali, ma anche a un’attenzione alla persona che rimane al centro della visione progettuale.
Per quanto riguarda le altre sezioni del premio, si incontrano Video Art – Performance, Scultura – Installazione – Arte virtuale, raggruppate in un’unica categoria ibrida caratterizzata da una poetica sempre più dominata dalle nuove tecnologie, Land Art – Urban Art, presenti solo con progetti e fotografie, visto il loro carattere spesso effimero, Pittura e Fotografia – Digital Graphics.
Nonostante la provenienza da contesti sociali ed economici anche molto differenti fra loro, si nota una certa ricorrenza nei temi trattati, che permette, quindi, un colpo d’occhio sulla ricerca artistica mondiale anche al di fuori dei canali più ufficiali e istituzionali. Tra questi ci sono sicuramente l’ecologia, con un’attenzione ai materiali plastici e alle energie nascoste nella natura, la spiritualità, i temi sociali, soprattutto nella Urban art, non semplice decorazione dello spazio cittadino, ma proposte per migliorare i luoghi e la vita degli abitanti. Le nuove tecnologie non si limitano alla categoria dell’Arte virtuale, ma sconfinano anche nella fotografia, nella grafica e pervadono, in un certo senso, anche la ricerca pittorica esposta ad Arte Laguna.
Proprio la sezione di Pittura, che deve fare i conti con la presenza di tecnologie in qualche modo “migliori e più brave” nel creare immagini, evidenzia la continua lotta con i limiti espressivi di questa tecnica, sempre meno rappresentata negli appuntamenti fissi dell’arte contemporanea, ad esempio la Biennale. Oggi ci troviamo sicuramente di fronte a un ritorno della pittura figurativa, spesso ritratti e paesaggi urbani, accompagnata da una ricerca tecnica, fatta di disegno, recupero di tecniche tradizionali e meticolosa bravura, in particolare fra i pittori provenienti dall’estremo oriente.
La giuria di Arte Laguna ha conferito in totale sei premi da 7000 € ciascuno, uno per ogni sezione, ai quali si aggiungono i numerosi premi Business for Art offerti da aziende impegnate sul versante della cultura, le residenze d’artista proposte da istituzioni in tutto il mondo, così come le mostre in gallerie private estere. Ciascuna di queste realtà ha scelto di premiare uno dei finalisti in base alla propria visione artistica e critica, con interessanti conferme o alternative rispetto ai vincitori proclamati dalla giuria.
Nelle sezioni di Fotografia – Digital Graphics, Scultura – Installazione – Arte virtuale e Pittura, non siamo rimasti particolarmente colpiti dalle opere vincitrici di Arte Laguna, nonostante la bravura tecnica degli artisti: Silvia Montevecchi (1994) con alcuni scatti ispirati alla tradizione giapponese del Jisei No Ku (l’ultima poesia d’addio), Jean-Philippe Côté (Canada, 1974) con un robot in grado di disegnare il ritratto dei visitatori e Ryszard Szozda (Polonia, 1976), che ha ripreso in pittura alcune storiche fotografie degli esperimenti nucleari condotti in Nevada.
Questo tema della bomba atomica e del ricorso a immagini d’archivio ha, tra l’altro, affascinato anche Alberto Sinigaglia della sezione di Fotografia.
Molto più interessanti, a nostro parere, i lavori dei vincitori Arte Laguna delle sezioni di Design, Video Art – Performance e Land Art – Urban Art.
Elena Colombo (1994) ha presentato un servizio da tè appositamente pensato per persone con difficoltà motorie, con una grande sensibilità progettuale, mentre il duo Ginevra Panzetti – Enrico Ticconi (1985) si è esibito in una performance ritmata e ossessiva, a tratti violenta, come una danza tribale ambientata in un giardino o una giungla.
Al libanese Jad El Khoury (1988) va il premio per l’opera forse più poetica: nel 2018 ha riempito con tante tende colorate le finestre di un grattacielo incompiuto e abbandonato nel cuore Beirut; da questo edificio erano soliti appostarsi i cecchini durante la guerra civile. Con la sua opera, El Khoury cerca di risanare le ferite del passato e donare una speranza, un tocco di colore, alle vite degli odierni abitanti di Beirut.
Arte Laguna Prize è sicuramente una bellissima occasione per tutti gli artisti partecipanti, ma anche per i lettori di Fortementein e per tutti i visitatori che hanno voglia di passare un pomeriggio un po’ diverso dal solito e scoprire un luogo nascosto di Venezia, popolato da opere e artisti!
INFO
Arte Laguna Prize
Fino al 25 aprile 2019
Venezia, Nappe dell’Arsenale Nord
Vaporetto fermata Celestia
premioartelaguna.it
INGRESSO GRATUITO
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