Un vero “rivoluzionario” Jean Auguste Dominique Ingres, in mostra fino al 23 giugno a Palazzo Reale di Milano, considerato come un inclassificabile, percepito come l’erede di Raffaello e allo stesso tempo come il precursore di Picasso, tra il maestro della bella forma e quello della non-forma, è un vero avanguardista degli anni a cavallo del 1800 e, come sottolinea Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale, “scavalca il classicismo di David, di cui pure era stato allievo e apre le porte al realismo. Ecco perché Ingres è stato definito «eteroclito» da Baudelaire ed «eclettico» da Théophile Gautier”. Realista e manierista al contempo, egli affascina tanto per le sue esagerazioni espressive quanto per il suo gusto del vero.
Con la mostra “Jean Auguste Dominique Ingres e la vita artistica al tempo di Napoleone”, curata da Florence Viguier-Dutheil, Conservatore Capo del Patrimonio e Direttrice del Musée Ingres di Montauban, si potranno ammirare oltre 150 opere, di cui più di 60 dipinti e disegni del grande maestro francese, riunite grazie a prestiti internazionali da alcune delle più grandi collezioni di tutto il mondo, tra cui spicca il museo di Montauban, dal quale proviene il nucleo più corposo di opere. Dopo avere vissuto in Italia per più di ventiquattro anni e diffuso in tutta Europa la propria estetica purissima, l’artista morì a Parigi nel 1867 ma, preoccupato del destino della propria opera, lasciò alla sua città natale quasi 4500 disegni di sua mano, oltre ai numerosi tesori facenti parte della sua collezione personale.
Questa mostra, che alterna momenti solari ad altri più cupi, affronta le diverse realtà di un periodo in cui la carta politica dell’Europa si ridisegna. Sotto Napoleone I, in Italia come in Francia, un nuovo vento spazza via le convenzioni e le precedenti gerarchie accademiche. Per un’intera generazione l’antico non è mai stato così fecondo e rivoluzionario. Ingres, che è in Italia sotto l’Impero, coinvolto nei cantieri imperiali di Roma, decide di restare “italiano” fino al 1824, per poi ritornare come direttore di Villa Medici, è protagonista di queste storie incrociate, senza le quali l’Europa di oggi sarebbe incomprensibile. Attraverso l’esposizione il pittore delle odalische rivela, nel suo essere moderno, la sua italianità, vale a dire ciò che fa di lui una figura fondamentale della vita delle arti, prima, durante e dopo l’Impero.
Per documentare la grande varietà stilistica e tematica del “nuovo classicismo” il percorso espositivo si sviluppa in varie sezioni. La prima parte mette in evidenza l’invenzione del nuovo linguaggio figurativo tra l’Ancien Regime e la Rivoluzione Francese di cui è protagonista David insieme ai suoi allievi più vicini, con un lessico fatto di corpi virili e di una grande energia. La campagna d’Italia e Napoleone sono protagonisti delle sezioni successive, con alcuni famosi ritratti tra cui quelli di Appiani. Una sala è riservata alla figura di Giovanni Battista Sommariva, a partire dal suo ritratto dipinto da Pierre Paul Prud’hon e dalla Maddalena penitente di Canova. Il percorso espositivo giunge così al solenne e magnifico ritratto di Napoleone in costume sacro, preceduto da una serie di disegni preparatori di Ingres. Nella parte finale la mostra assume un carattere monografico ed è costituita in larga misura da opere di Ingres.
La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Civita Mostre e Musei, in collaborazione con StArt e il Museo Ingres di Montauban, è accompagnata da un catalogo pubblicato da Marsilio Editori.
INFO:
Jean Auguste Dominique INGRES e la vita artistica al tempo di Napoleone
Milano, Palazzo Reale – Primo Piano Nobile
12 marzo 2019 – 23 giugno 2019
dal lunedì al venerdì 9.00-18.00; il sabato 9.00 – 12.00
Dall’estero: 02.89096942
www.mostraingres.it
Orari: Lunedì: 14.30 -19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30 – 19.30
giovedì e sabato: 9.30 – 22.30
La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti comprensivi
di audioguida
open 16 €
intero 14 €
ridotto semplice 12 €:
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