Verrà presentato mercoledì 6 marzo alle 18.15 alla Pinacoteca di Brera, Sala della Passione, il volume di Casimiro Porro “Per le strade dell’arte” edito da Skira.
Ricordi e riflessioni di un protagonista, tra mercato e istituzioni.
A introdurre l’evento James Bradburne, modera Marco Carminati, testimonianze dei collezionisti Mario Scaglia, Giuseppe Iannaccone e Francesco Micheli.
Il libro di Casimiro Porro, in collaborazione con Gianpietro Borghini, non costituisce soltanto il memoriale di un’attività svolta per oltre cinquant’anni nel mercato dell’arte, ma vuole anche ribadire un’idea di fondo che dovrebbe stare, ma spesso non sta, alla base del rapporto tra arte e mercato, tra tutela e gestione dei beni culturali: l’elasticità. Da Elasticità di Umberto Boccioni del 1912, proveniente dalla collezione Jucker, oggi al Museo del Novecento di Milano, si parte per ricostruire la vicenda della raccolta dal punto di vista di chi ne ha curato la transazione dal privato al pubblico. Porro lascia quindi ampio spazio ai ricordi, che prendono il nome, tra gli altri, di Gianfranco Ferroni, Giovanni Testori, Carlo Volpe, Federico Zeri, Giuliano Briganti, Paolo Volponi. Chiudono il volume quattro interviste a quattro grandi amici-collezionisti che arricchiscono la riflessione sul mercato dell’arte e sulla passione e i modi del collezionare: Mario Scaglia, Guido Rossi, Giuseppe Iannaccone, Francesco Micheli.
Casimiro Porro è stato cofondatore, insieme a Gian Marco Manusardi, di Finarte (1959), la prima e principale casa d’aste italiana del Novecento, di cui è stato presidente fino al 2001, essendo anche eletto più volte presidente dell’ANCA (Associazione Nazionale Case d’Asta). Nel 2002 ha fondato e guidato la Porro & C., continuando a operare attivamente nel settore. Anima delle più importanti aste tenutesi in Italia, oltre alla curatela di numerosi cataloghi ha di volta in volta condensato le proprie riflessioni in varie interviste e volumi, fra cui Il mercato dell’arte di Christian Herchenröder (Bompiani, 1980) e Una vita in asta (Longanesi, 1999).
Gianpietro Borghini è stato corrispondente da Londra per il settimanale “Rinascita” e vicedirettore del quotidiano “l’Unità”. Per Einaudi ha tradotto dal russo opere del filosofo Aleksandr Herzen e, per il Mulino, dello storico Viktor Rutenburg. Ha svolto la sua carriera politica da riformista, ricoprendo gli incarichi di assessore e presidente del Consiglio regionale della Lombardia e, tra il 1992 e il 1993, nei drammatici frangenti di Tangentopoli, di sindaco di Milano. Del suo amore per la metropoli lombarda è testimone, fra altro, il volume Sempre Milano (Baldini & Castoldi) del 1993.
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