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Da Palermo a Milano: Antonello da Messina, la mostra gioiello di Palazzo Reale

Per  secoli  Antonio  de  Antonio, “Antonellus  messaneus” nell’autografia,  è  stato  un  mito. 

Appena  otto decenni  dopo  la  sua  morte s’erano già perse  tracce  e  documenti, restavano  solo  racconti e  leggende, tanto che Giorgio  Vasari,  nelle  sue  Vite,  poté costruire un  romanzo sul  talentuoso  ragazzo  che  avrebbe ricevuto il  segreto  della  pittura  a  olio direttamente da  Giovanni  da Bruggia:  un Jan  van  Eyck ammaliato dalla  grazia  del  giovane  siciliano.

Antonello da Messina
Ritratto d’uomo, 1470 ca. – olio su tavola di noce, 30,5 x 26,3 cm
Museo della Fondazione Culturale Mandralisca, Cefalù (PA). Foto Giulio Archinà

Cinquecentotrentanove anni: mezzo millennio, cinque secoli per rimetterne insieme l’eredità visiva. A Palazzo Reale di Milano, fino al 2 giugno 2019, una occasione unica e speciale per entrare nel mondo di un artista eccelso e inconfondibile, considerato il più grande ritrattista del Quattrocento, autore di una traccia indelebile nella storia della pittura italiana: Antonello da Messina.
La mostra, curata da Giovanni Carlo Federico Villa, è frutto della collaborazione tra la Regione Siciliana e il Comune di Milano-Cultura, con la produzione di Palazzo Reale e MondoMostre Skira.

Una mostra gioiello che ha una guida d’eccezione: il grande storico dell’arte Giovan Battista Cavalcaselle, che attraverso i suoi taccuini e disegni conduce alla scoperta del maestro che da mito è divenuto realtà.
Di Antonello da Messina (1430-1479), al pari di altri immensi artisti, restano solo poche straordinarie opere, scampate a tragici avvenimenti naturali: alluvioni, terremoti, maremoti e all’incuria e ignoranza degli uomini.  Quelle rimaste sono disperse in varie raccolte e musei fra Tirreno e Adriatico, oltre la Manica, al di là dell’Atlantico; molte hanno subito in più occasioni pesanti restauri che hanno alterato per sempre la stesura originaria, altre sono arrivate sino a noi miracolosamente intatte. 

Antonello da Messina
Annunciata, 1475-1476, tempera e olio su tavola, 45 x 34,5 cm
Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo. Foto Giulio Archinà


A Milano sono esposte diciannove opere del grande Maestro su 35 che ne conta la sua autografia, a cominciare dall’Annunciata (1475 circa), autentica icona, sintesi dell’arte di Antonello, con lo sguardo e il gesto della Vergine rivolti alla presenza misteriosa che si è manifestata, uno dei più alti capolavori del Quattrocento italiano in grado di sollecitare in ogni spettatore emozioni e sentimenti; e le eleganti figure di “Sant’Agostino” (1472-1473), “San Girolamo” (1472-1473) e “San Gregorio Magno” (1470-1475) forse appartenenti al Polittico dei Dottori della Chiesa, tutti provenienti da Palazzo Abatellis di Palermo; ma anche il celeberrimo “Ritratto d’uomo” (1465-1476) dall’enigmatico sorriso proveniente dalla Fondazione Culturale Mandralisca di Cefalù. Dalla National Gallery di Londra uno dei massimi capolavori del Rinascimento europeo, il” San Girolamo nello studio” (1474-1475) in cui si armonizzano ispirazioni classiche e dettagli fiamminghi, mentre la “Crocifissione” (1460 circa) proviene dal Museo nazionale Brukenthal di Sibiu in Romania. Oltre a questi, dagli Uffizi arriva il trittico con la “Madonna con Bambino, il San Giovanni Battista e il San Benedetto”; dalla Pinacoteca Malaspina di Pavia, il “Ritratto di giovane gentiluomo” (Ritratto d’uomo 1468-1470, a lungo considerato il vero volto dell’artista) insieme alla sua celeberrima storia: già pienamente antonelliano per inquadramento, sfondo, postura e soprattutto attitudine leggermente ironica del personaggio fu trafugato dal museo nella notte fra il 10 e l’11 maggio 1970 e recuperato sette anni dopo dal nucleo di Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri. Come non citare il celebre “Ecce Homo” (Cristo alla colonna) (1473-76) dal Collegio degli Alberoni di Piacenza. E ancora il “Ritratto d’uomo” (Michele Vianello?) (1475-1476) dalla Galleria Borghese di Roma, il poetico “Cristo in pietà sorretto da tre angeli” (1474-1476 circa) dal Museo Correr di Venezia, Ritratto d’uomo (anche detto Ritratto Trivulzio (1476) dal Museo Civico d’Arte Antica, Palazzo Madama di Torino.

Antonello da Messina Polittico di Firenze/Milano, 1471-1472 olio su tavola di pioppo, 114,3 x 38,5 cm Galleria degli Uffizi, Firenze
Antonello da Messina Ecce Homo, 1475 olio su tavola (rovere?), 48,5 × 38 cm (la parte dipinta 43 x 32,4 cm) Collegio Alberoni, Piacenza
Antonello da Messina Ritratto di giovane, 1474 olio su tavola di noce, 31,5 x 26,7 cm Philadelphia Museum of Art, The John G. Johnson Collection, Filadelfia
Antonello da Messina San Girolamo nello studio, 1475 ca. olio su tavola di tiglio, 45,7 x 36,2 cm The National Gallery, Londra Crediti fotografici: ©The National Gallery, London
Antonello da Messina Madonna con il Bambino benedicente e un francescano in adorazione, 1463 ca (VERSO) tempera grassa su tavola, 15 x 10,7 cm Museo Regionale di Messina Crediti fotografici: Foto Giulio Archinàmore
Antonello da Messina Crocifissione, 1465 ca. tempera (?) su tavola di pero, 39,4 x 23,1 cm Muzeul Național Brukenthal, Sibiu, Romania Crediti fotografici: Foto Giulio Archinà

 

A cornice di questi capolavori, in mostra 19 meravigliosi disegni di cui 7 taccuini e 12 fogli, dei quali alcuni su doppia pagina, di Giovan Battista Cavalcaselle con la sua amorevole ricostruzione del primo catalogo di Antonello.

Giovan Battista CavalcaselleEcce Homo, Metropolitan, da Antonello da MessinaBiblioteca Nazionale Marciana, Venezia
Giovan Battista CavalcaselleRitratto d'uomo Berlino 1474, da Antonello da Messina22,3 x 28,5 cm. Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia
Giovan Battista CavalcaselleRitratto d'uomo Berlino 1474, da Antonello da Messina22,3 x 28,5 cm. Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia

 

Amorevole è anche l’allestimento di questa mostra gioiello, ideata per dare il massimo risalto alle opere, in nicchie espositive dedicate, austere e preziose che, isolate lungo le pareti delle sale di Palazzo Reale emergono dall’ombra in un’atmosfera di grande suggestione che esalta la bellezza senza pari della figurazione, del cromatismo e dello stile di Antonello, nato in Sicilia, ma che si è sviluppato in un dialogo fecondo con la pittura Veneta e Lombarda, assumendo in sé il meglio dell’espressione  fiamminga arrivando a parlare agli artisti dell’intera Europa.

Antonello è l’uomo rinascimentale per eccellenza, pienamente europeo proprio perché intensamente legato alle sue origini. 

INFO

Milano, Palazzo Reale, Piazza Duomo 12 

21 febbraio > 2 giugno 2019 

Lunedì 14.30 – 19.30 (dalle 9.00 alle 14.30 riservato alle scuole) Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30
Giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura 

Giorni e orari di apertura straordinari: 

Lunedì 22 aprile 9.30 – 22.30 
Mercoledì 1 maggio 9.30 – 19.30 

Intero € 14,00
Ridotto € 12,00
Ridotto speciale € 6,00

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