Le opere di Max Beckmann, uno dei massimi Maestri dell’arte moderna al pari di Pablo Picasso e di Henri Matisse, sono attualmente esposte presso il Museo d’arte Mendrisio nell’ambito di una grande mostra antologica dedicata all’artista nato a Lipsia nel 1884: “Max Beckmann. Dipinti, sculture, acquerelli, disegni e grafiche”.
Fino al 27 gennaio 2019 ben 30 dipinti, 17 acquerelli, 80 grafiche risalenti al periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale e 2 sculture andranno a comporre la splendida e ambiziosa esposizione celebrativa di uno degli artisti di maggior importanza del Novecento: una retrospettiva molto intima, meravigliosa testimonianza delle terribili vicende storiche vissute da Max Beckmann, artista dalla personalità perentoria che conobbe fasi di grandi apici e al contempo di abissale declino.
Egli visse e soffrì così intensamente gli eventi occorsi nel XX secolo da arrivare al punto di farsene pienamente carico, esprimendo attraverso la sua capacità artistica le inquietudini e gli stravolgimenti di un’epoca tanto travagliata quanto estremamente drammatica.
Questa grande mostra antologica, realizzata grazie al fondamentale sostegno della famiglia Beckmann e al contributo del curatore Siegfried Gohr, uno dei massimi studiosi dell’artista, ha richiesto quasi due anni di lavoro per quanto concerne l’organizzazione: un impegno eccelso, per dare così modo anche al pubblico italiano di riscoprire e rivisitare il percorso artistico di Beckmann, a tanti anni di distanza dall’unica mostra sull’artista tenutasi nel lontano 1996 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Facendo il proprio ingresso nelle accoglienti sale del Museo d’arte Mendrisio, ciascuna dedicata a tematiche specifiche e il cui allestimento è stato concepito con un andamento cronologico, ma soprattutto osservando ciascuna delle opere sapientemente esposte, è istantanea la percezione nella sensibilità del pubblico di come le maestose abilità di Max Beckmann in quanto pittore siano state indissolubilmente legate al proprio estro sia come incisore sia come disegnatore.
Inquietanti, enigmatiche e sensuali, le sue tele incarnano echi artistici delle opere di Rubens e Rembrandt, dei dipinti del tardogotico tedesco e del Rinascimento; egli fu anche profondamente influenzato, nel corso dei suoi soggiorni in terra francese in quel di Parigi, dalle opere di Picasso, Matisse e Cézanne.
Fu però la Prima Guerra Mondiale, dal cui coinvolgimento fu congedato, l’evento che più di ogni altro sconvolse la vita e la sensibilità artistica di Max Beckmann: egli ne uscì demolito, sia sul piano fisico sia sul piano psichico. Le conseguenze degli orrori del conflitto bellico sono vividamente riconoscibili nelle opere successive a tale periodo storico, distinguibili per il proprio essere pervase da un profondo senso di tristezza e malinconia, cosmico pessimismo per la tragica condizione del genere umano e del proprio destino.
Costante osservatore della condizione del proprio tempo, arrivò a dipingere le più aberranti follie caratterizzanti il genere umano. Il suo linguaggio artistico, in perenne evoluzione, si mosse a partire da uno stile tardo impressionista, attraversando la cesura del conflitto bellico, giungendo infine a una riduzione all’essenziale di linee, forme e colori, sempre caratterizzate da un’immensa maestria e sicurezza.
Nel corso dei propri innumerevoli viaggi, che egli amava profondamene, gli eventi lo portarono a dipingere nature morte, pure espressioni di gioia, nonché composizioni di figure, in cui si notano le influenze della pittura francese.
Max Beckmann amava l’Italia, così come la Francia e la costa mediterranea: le proprie spiagge e i propri paesaggi, la serenità e la gioia di vivere.
Somma importanza riveste l’utilizzo dell’autoritratto, fondamentale nel percorso artistico di Max Beckmann: tali opere costituiscono un’impressionante testimonianza biografica e storica contemporanea.
Nel 1937 la sua arte fu marchiata come ‘degenerata’, e questa presa di posizione convinse l’artista a scegliere la via dell’esilio, dapprima in territorio olandese e in seguito negli Stati Uniti d’America, dove venne a mancare, all’età di sessantasei anni, nella quiete di Central Park, a New York.
Max Beckmann è stato un artista molto legato alla tradizione, dall’enorme importanza culturale, e riteniamo che proprio questo ‘sentire’ la storia, sua peculiarità fondamentale, nonché la sua decisione di farsene carico debbano costituire lo sprono per il pubblico amante dell’arte per visitare questa grande mostra antologica su uno dei capiscuola del Novecento.
Auspichiamo che tali opere possano folgorare la vostra sensibilità artistica nella medesima maniera in cui hanno emozionato noi, in prima persona.
INFO:
Max Beckmann. Dipinti, sculture, acquerelli, disegni e grafiche
Mendrisio, Svizzera italiana
Museo d’arte Mendrisio, Piazzetta dei Serviti, 1
Fino al 27 gennaio 2019
Orari
da martedì a venerdì: 10.00 – 12.00 / 14.00 – 17.00
sabato, domenica e festivi: 10.00 – 18.00
lunedì chiuso, tranne festivi. Chiuso 25 dicembre 2018 e 1 gennaio 2019
Biglietti
Intero chf/€ 12 | Ridotto chf/€ 10 | Gratuito: scuole e ragazzi fino a 16 anni
Catalogo
Monografia di 170 pag. con illustrazioni a colori di tutte le opere in mostra, in vendita a fr. /€ 35
Visite guidate e attività didattiche
Attività didattiche gratuite per allievi di scuola dell’infanzia, scuola elementare e scuola media.
Visite guidate per scuole superiori: fr. /euro 60
Visite guidate di gruppo su richiesta con guida storica dell’arte (max 25 persone): chf. 100/euro 90
Possibilità di prenotazione su richiesta del pacchetto: ingresso + visita guidata + pranzo in caratteristico grotto ticinese
Con il sostegno di:
Repubblica e Cantone Ticino, Fondo Swisslos
Banca Raiffeisen
Fondazione Winterhalter, Mendrisio
Media partner RSI Rete Due
Informazioni:
museo@mendrisio.ch
Tel. +41 058 688 33 50
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