Sanguine – Luc Tuymans on Baroque, alla Fondazione Prada fino al 25 Febbraio 2019, è una delle mostre più importanti della stagione espositiva milanese, ed è un’occasione unica per vedere dal vivo alcuni capolavori dal forte impatto visivo ed emotivo dell’arte barocca e contemporanea, da Caravaggio ai fratelli Jake e Dinos Chapman.
Partendo dallo spunto teorico di Walter Benjamin, secondo cui il Barocco segna l’inizio della modernità, il pittore Luc Tuymans mette in mostra una lettura personale dell’arte barocca, che elude i confini temporali degli stili artistici e crea inaspettati collegamenti tra maestri del passato e autori contemporanei.
Il termine “barocco” ha mantenuto un’accezione negativa fino alla fine del XIX secolo, venendo associato a qualcosa di strano e sovraccarico. Oggi invece, alcuni esponenti del barocco sono considerati tra gli artisti più importanti di tutta l’arte occidentale, ed è proprio da uno di loro, Caravaggio, che l’esposizione curata da Luc Tuymans vuole partire per mostrare il turbamento indotto dall’arte, per mostrare quanto questa forma espressiva dell’essere umano sia potente.
Noi di Fortementein vogliamo suggerirvi un percorso nel percorso, un sentiero per condurvi al cuore pulsante di una mostra indimenticabile.
Caravaggio, presente in mostra con Fanciullo morso da un ramarro (1595-96) e Davide con la testa di Golia (post 1606), grazie al realismo psicologico espresso dal suo innovativo linguaggio pittorico, supera per primo la tradizione classica e manierista, incarnando lo spirito dell’artista barocco e la volontà di comunicare con il pubblico attraverso la forza della rappresentazione. La scelta di inserire il proprio autoritratto nella testa appena mozzata di Golia tenuta per i capelli da un giovane Davide, può dare l’idea del temperamento di questo maestro della pittura. Le luci e le ombre che caratterizzano la sua tecnica pittorica sono anche simbolo della luce e del buio che abitano l’animo umano.
Berlinde De Bruyckere (In Flanders Fields, 2000) riporta a galla la memoria dolorosa della Prima guerra mondiale attraverso il corpo di tre cavalli. Sculture contorte, rovesciate, cadute. Le tre sculture sono completamente ricoperte da una superfice di pelle equina (dagli zoccoli ai fori di occhi, bocca e naso) che le rende cieche, sorde, mute, imprigionandole nel loro corpo scultoreo, oppure isolandole e proteggendole dal contatto con l’uomo che, attraverso gli orrori della guerra, ha portato dolore e sofferenza a tutti gli esseri viventi.
Un altro animale è protagonista di Human Mask, opera video del 2014 di Pierre Huyghe. Una scimmia con una maschera, una parrucca e un abito si aggira in un ristorante semidistrutto e abbandonato. È lo stesso ristorante di Fukushima nel quale la scimmia ammaestrata lavorava servendo ai tavoli. Huyghe l’ha riportata lì e l’ha filmata mentre si muove in un luogo a lei familiare. La maschera tradizionale del teatro Noh giapponese rende la protagonista del video un ibrido, né animale né uomo, capace di smuovere negli spettatori sensazioni di compassione e repulsione che, se indagate a fondo, mettono in luce il nostro vero e ambiguo rapporto con la natura.
Altro video dal forte impatto visivo è Monelle, opera del 2017 di Diego Marcon, girato di notte nella Casa del Fascio di Como. Il cortometraggio è dominato per tutta la sua durata dal buio, interrotto solo per poche frazioni di secondo dalla luce di un flash. Le immagini catturate dalla cinepresa hanno un doppio effetto invasivo. Uno biologico e oggettivo, dovuto al fenomeno della permanenza delle immagini nella retina, l’altro molto più soggettivo, capace di stimolare l’inconscio.
L’opera che termina questo percorso è Fucking Hell (2008) di Jake e Dinos Chapman. Enorme, imponente, minuziosa e dettagliata. Nove teche disposte a forma di svastica racchiudono un panorama di violenze, morte e distruzione, composto da 60mila diverse figure fatte a mano. Soldati e ufficiali nazisti vengono trasportati, seviziati, uccisi e torturati da scheletri e altri esseri che indossano svastiche e divise del Terzo Reich. Un mondo brulicante e caotico da osservare con attenzione perché ha un significato non immediatamente visibile, da decifrare grazie ai tanti indizi nascosti nelle simbologie e nelle citazioni di opere d’arte, di film e romanzi che hanno segnato la cultura occidentale. Un’opera in cui passato, presente e futuro si sovrappongono e si stratificano.
Nascosta nel percorso della mostra c’è anche Bubblegum Machine, opera del 2018 di Jonathan Johnson, di cui non vi diciamo nulla, a voi scoprirla e capire come usarla.
Sanguine è stato scelto come titolo della mostra per sottolineare le molteplici letture offerte dall’esposizione. “Sanguigna“ richiama il colore del sangue, il temperamento violento e ricco di vitalità di una persona, ma anche una tecnica pittorica; tutte strade e percorsi che si intersecano in una mostra nella quale convivono violenza e simulazione, crudeltà e teatralizzazione, realismo ed esagerazione, disgusto e meraviglia, terrore ed estasi.
Sanguine è organizzata da Fondazione Prada in collaborazione con M HKA (Museo d’arte contemporanea di Anversa), KMSKA (Museo reale di belle arti di Anversa) e la città di Anversa. Tuymans ha concepito un’intensa esperienza visiva composta da più di 80 opere realizzate da 62 artisti internazionali, di cui oltre 25 sono presentate esclusivamente nella mostra milanese.
INFO:
Sanguine – Luc Tuymans on Baroque
Dal 18 ottobre 2018 al 25 febbraio 2019.
Fondazione Prada. Milano, Largo Isarco 2 – 20139 Milano.
Orari:
lunedì / mercoledì / giovedì, 10 – 19
venerdì / sabato / domenica, 10 – 21
chiuso il martedì.
La biglietteria rimane aperta fino a un’ora prima della chiusura.
Biglietti:
Intero – 10 €
Ridotto – 8 €
Gratuito per i visitatori sotto i 18 e sopra i 65 anni, visitatori con disabilità, giornalisti accreditati o in possesso di tessera stampa in corso di validità.
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