“Klimt & Schiele. Eros e Psiche”: la recensione del film evento in anteprima
“Klimt & Schiele. Eros e Psiche” è un film evento diretto da Michele Mally e basato sulla sceneggiatura scritta da Arianna Marelli, nel quale le ammalianti e perturbanti opere dei magistrali e visionari artisti Gustav Klimt ed Egon Schiele si intrecciano con le vicende storiche che segnarono indelebilmente il tessuto sociale e culturale della Vienna, e dell’Europa, degli inizi del Novecento, accompagnando gli spettatori in un emozionante viaggio all’interno dei sogni, delle ossessioni e degli scandali che contraddistinsero la vita e le creazioni dei due artisti, che tanto scalpore suscitarono in quella che fu l’epoca d’oro.
Questa eccelsa opera, in arrivo nelle sale cinematografiche italiane solo il 22, il 23 e il 24 ottobre, è prodotta da Nexo Digital e da 3D Produzioni, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e la collaborazione di TIMVISION Production, nell’ambito dell’ambizioso progetto La Grande Arte al Cinema: un’elettrizzante immersione in un’epoca storica indimenticabile, una folgorante istantanea delle magnetiche opere di Gustav Klimt e della tormentata vita artistica di Egon Schiele.
La partecipazione straordinaria dell’attore Lorenzo Richelmy, narratore d’eccezione, ci guida istante dopo istante per tutto il corso dell’opera, conducendoci alla scoperta della Vienna immersa nell’epoca d’oro: una città permeata da arte, musica e letteratura.
Onnipresente, nonché tema di spicco, per la propria maestosità artistica, nelle opere di entrambi i due prodigi, l’erotismo è il filo conduttore dell’intero film: testimonianza dopo testimonianza degli illustri pensatori che si avvicendano nel corso dell’opera, ci viene mostrato come esso abbracci indissolubilmente i moti della psiche, studiati da Sigmund Freud, che esplorò nella psicoanalisi tematiche scottanti per la società dell’epoca.
Ogni frangente di questo meraviglioso affresco storico è regalmente accompagnato, minuto dopo minuto, dalle note di artisti immortali quali Beethoven e Mozart, Brahms e Schubert: una colonna sonora essa stessa un capolavoro, delizia e incanto per gli spettatori, che vengono in tal modo invitati alla riscoperta delle opere di Klimt e Schiele all’interno delle sale dell’Albertina e del Belvedere, transitando per il Leopold Museum e il Sigmund Freud Museum, giungendo estasiati al Kunsthistorisches Museum e approdando infine all’interno del Wien Museum.
Un film che porta in trionfo l’arte di Klimt e Schiele, caratterizzata da sfarzo per il primo, originata da angoscia, sofferenze e inquietudini per il secondo. Arte che ha dato vita a capolavori in cui sovrano incontrastato è l’erotismo: un tema-scandalo, che arrivò a costare a Egon Schiele un’incarcerazione e un processo nella cittadina di Neulengbach.
Le donne, le eterne muse di entrambi gli artisti, sono l’emblema dell’opera: conquistano lo schermo con i propri corpi, i propri sguardi, la propria allure, perenne incanto per gli spettatori di tutto il mondo. Se Gustav Klimt ci ammalia con la sognante preziosità dell’oro, Egon Schiele ci sconvolge con le sue linee tormentate: un approccio artistico che li differenzia, ma che ha fatto approdare entrambi nella gloria dell’eternità.
Un film folgorante, di cui consigliamo genuinamente la visione ai nostri lettori. Il nostro auspicio è che quest’opera possa strabiliarvi e suscitarvi le stesse splendide sensazioni che ci hanno avvolto lungo questo viaggio.
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