The Coralarium: museo-opera d’arte sommersa per salvare la barriera corallina
Arte e Salvaguardia dell’ambiente. Non un binomio così scontato, eppure c’è chi ha deciso di fare di questa accoppiata la propria ricerca creativa. È il caso di Jason deCaires Taylor, scultore classe 1974, già fondatore e creatore del primo parco sottomarino di scultura del mondo, al largo della costa occidentale di Grenada, nelle Indie Occidentali, elencato tra le 25 meraviglie del mondo da National Geographic e del MUSA (Museo de Arte Subacuático), un museo monumentale con una collezione di oltre 500 delle sue opere scultoree sommerse al largo delle coste di Cancun, in Messico.
La sua ultima installazione può essere ammirata nei fondali della Maldive. The Sculpture Coralarium è stata parzialmente calata nella laguna di corallo più grande dell’arcipelago maldiviano, al largo di Sirru Fen Fushi, nell’atollo di Shaviyani, a Nord di Malé dove sorge il resort Fairmont. È un vero e proprio museo semi-sommerso, che comprende una sola opera eco-compatibile il cui scopo è ricreare una nuova barriera corallina e lanciare un allarme contro gli effetti del riscaldamento globale e dell’innalzamento del livello del mare, che alle Maldive è particolarmente sentito. Infatti, l’opera di deCaires diventerà un cubo ricoperto di corallo, illuminato da una luce soft al calar della sera, così da attirare a sé pesci e altre creature marine.
D’acciaio inossidabile resistente all’acqua salata e di cemento, The Sculpture Coralarium pesa 20 tonnellate ed è alto sei metri. 14 sculture, alcune sommerse, altre fuori dall’acqua popolano il cubo; in parte umane, in parte vegetali e in parte coralli, hanno tutte le sembianze dei maldiviani e delle piante autoctone dell’area.
La parte superiore del Coralarium ha un’apertura che consente di entrare nuotando e una piattaforma dove ci si può fermare a osservare i pesci, i coralli e il panorama mozzafiato che la circonda, con l’atollo e l’Oceano Indiano. Tutt’intorno all’apertura sono stati piantati 200 frammenti di corallo che darà ben presto vita a una foresta di coralli. Famoso per le sue opere sottomarine e immagini intense, che catturano gli effetti della metamorfosi del mare sulle sue sculture in evoluzione, nel 2014 Taylor ha sommerso inoltre l’opera “Ocean Atlas”, alle Bahamas, che è attualmente la più grande scultura sottomarina al mondo, con i suoi 5 metri di altezza e un peso di oltre 60 tonnellate.