Una scoperta davvero sensazionale quella avvenuta in Grecia, più precisamente a Olimpia, celebre località in cui si tenevano i giochi in onore di Zeus dal 776 al 393 d.C.. Dopo tre anni di scavi, compiuti dal Servizio Archeologico greco in collaborazione con l’istituto tedesco di Archeologia, nei pressi dei resti del Tempio di Zeus è stata rinvenuta una tavoletta di argilla risalente a prima del III secolo d.C. su cui sono iscritti 13 versi dell’Odissea, il poema epico di Omero.
Questo è a oggi l’esemplare di tavoletta di argilla più antica contenente dei versi del famoso componimento: si tratta per la precisione di 13 versi relativi al ritorno di Ulisse nella sua amata patria, Itaca, dopo vent’anni di assenza. Dovrebbe trattarsi di un estratto del libro XIV del poema epico, nel quale Ulisse si rivolge al fedele Eumeo, porcaro del palazzo reale e amico di lunga data dell’eroe itacense.
La tavoletta dovrebbe essere databile al III secolo d.C., in piena epoca romana, ed è certamente un rinvenimento di grande importanza, pur non trattandosi della testimonianza più antica in assoluto. Infatti, esistono dei papiri egizi con il testo dell’Odissea che risalgono addirittura a tre secoli prima della nascita di Cristo, ovvero 600 anni prima.
L’Odissea è stata composta intorno all’XI sec. a.C e trasmessa per via orale; ha cominciato ad essere trascritta a partire dall’ottavo secolo avanti Cristo. I frammenti delle versioni su pergamena in Egitto al momento sono le più antiche di nostra conoscenza.
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