Era il 1996 quando la allora poco conosciuta Bloomsbury decise di dare una chance a “Harry Potter and the Philosopher’s Stone”, un romanzo che da altri era stato definito “fin troppo lungo” e rifiutato da circa una dozzina di editori. Il resto è storia, anzi. La storia in sette volumi, raccontata in otto film.
La magia non si ferma con l’ultimo adattamento cinematografico (2011), sorprendentemente sembra quasi che acceleri. I muggles di tutto il mondo impazziscono, tifano le loro squadre preferite del Quidditch Babbano, rileggono nostalgici i libri, riguardano in maratone infinite (o meglio, di circa 20 ore) quei luoghi che li hanno fatto sognare e, puntualmente, si commuovono solo al sentirne la colonna sonora.
Ora che l’incantesimo anti-babbano si sta lentamente dissolvendo in altri luoghi del mondo con lo spin-off di Fantastic Beasts, i potterheads tirano sospiri di sollievo, sicuri che di magia se ne sentirà parlare ancora per un po’.
Nel frattempo, ci si chiede in quali luoghi babbani dei maghi sbadati abbiano lasciato traccia del loro passaggio: lumos maxima!
È ora di fare luce e chiarezza su due location europee super magiche che hanno invaso il nostro mondo:
I Leavesden Studios, appena fuori Londra, sono una delle mete irrinunciabili per qualsiasi potterhead (ma non necessariamente) dotato di ghiandole lacrimali molto capienti. Qui sono conservati ed esposti tutti gli oggetti di scena utilizzati negli otto film: dall’incantevole abito di Hermione indossato al Ballo del Ceppo, alla bottiglia di Ossofast di Madama Chips, dalla penna di Rita Skeeter, alla pietra filosofale.
Negli studios londinesi tutto è concesso: è possibile percorrere la via principale di Diagon Alley, guardare scettici l’ufficio completamente rosa della Umbridge, farsi una foto nello Specchio delle Brame…
La bellezza mozzafiato di questo posto non si ferma al n. 4 Privet Drive o al Nottetempo posizionati negli spazi esterni, nossignore. Una dettagliata esposizione del lavoro “dietro” il film riesce a soddisfare la curiosità anche dei più nerd: le bozze su carta dei luoghi che si intendono portare sullo schermo e i rispettivi modellini in carta, gli appunti degli stilisti incaricati di creare il guardaroba dei personaggi, il chiarimento in termini tecnici di come l’uncinetto di Molly Weasley lavori da solo o di come venga creato un folletto, attraverso una scrupolosa esposizione di “teste” create appositamente…anche molto familiari.
La vostra esperienza è scandita, inoltre, dalla sempre presente musica d’atmosfera potteriana che vi accompagna nei set più incredibili di sempre: la Sala Grande, la Foresta Proibita, il Binario 9¾, l’aula di Pozioni…
Alla fine del tour, dopo aver pianto davanti alla ricostruzione in scala del castello di Hogwarts, vi accoglie un meraviglioso shop con tutti i gadget potteriani possibili ed immaginabili: attenzione a non farsi prendere la mano, altrimenti si esce da lì più poveri dei Weasley.
I Leavesden Studios rimangono nella zona di Watford, raggiungibile con ogni mezzo. Si sa, la magia ha sempre un prezzo: dal punto di vista economico, è super consigliato acquistare il pacchetto che comprende lo spostamento in bus da Victoria Station (centro Londra) agli studi a/r e il biglietto d’ingresso, per un totale di circa £77. La sola entrata ha invece un costo di £39; sono previste agevolazioni per le famiglie e variazioni sul prezzo del biglietto se si desidera anche acquistare una, non troppo da me consigliata, audioguida. È importante prenotare online la propria visita, specificando giorno e orario, soprattutto se siete in vacanza in periodi di alta stagione! La visita è libera, potete rimanere all’interno degli studi quanto volete (attenti, però, a non perdere il bus per tornare a Londra!): per fare una stima del tempo di visita medio, la permanenza è di circa tre ore.
Se a leggere i prezzi qua sopra avete guardato sconsolati il portafoglio quasi vuoto, non disperate: Milano ospita, dal 12 maggio al 9 settembre 2018, un “formato -molto- tascabile” dei Leavesden Studios che ha già girato mezzo mondo. La mostra Harry Potter: The Exhibition, presso La Fabbrica del Vapore. Si estende in diversi padiglioni che raccolgono per aree tematiche alcuni dei più importanti oggetti di scena (o, in alcuni casi, una loro riproduzione) degli otto film.
Anche qua l’atmosfera è mozzafiato, magica allo stato puro. È fondamentale non farsi prendere dalla fretta: la mostra non è lunga, in mezz’ora volendo potete ritornare alla luce del sole.
Il consiglio è quello di soffermarsi su ogni singolo oggetto, che siano le scarpe da ballo di Neville o che sia la foto di Gilderoy Allock (cinque volte vincitore del Sorriso più Seducente del Settimanale delle Streghe) appesa nella sua aula di Difesa contro le Arti Oscure. Anche qui è possibile fermarsi quanto volete, magari anche per provare a lanciare la pluffa in uno dei tre cerchi o per far urlare qualche mandragola, o mandragora (avviso per la sicurezza: non ci sono paraorecchi in dotazione). Alla fine del tour, possibilità di acquistare foto davanti al green screen scattate all’ingresso e uno shop dai prezzi non molto contenuti.
È necessario acquistare in prevendita il biglietto, il cui prezzo varia leggermente a seconda del giorno e dell’orario per cui ci si vuole prenotare: dai 16.90€ ai 17.90€. Anche a Milano, la magia prevede sconti sui pacchetti famiglia e c’è sempre la possibilità di acquistare l’audioguida.
Per concludere: gli studi Leavesden appena fuori Londra superano ogni fantasia potteriana, visitarli è un’esperienza assolutamente indescrivibile e i, tanti, galeoni che costa li merita tutti.
Alla prossima vacanza in UK, prenotate un biglietto anche a costo di fare la fame il resto del mese.
L’Exhibition di Milano non è propriamente paragonabile agli studios londinesi, non tanto per il contenuto della mostra, ma proprio per la differenza sostanziale che sussiste tra queste due realtà. A Watford vengono presentati i set veri e propri, smontati e rimontati in questa struttura dal nome “The Making of Harry Potter” e lì restano. La struttura che li accoglie è stata ideata appositamente per regalare ai visitatori una full immersion potteriana che va a toccare ogni ambito necessario per la creazione dei film.
Quella di milano è una mostra temporanea allestita in maniera superba, secondo le necessità della location che la ospita. L’atmosfera è emozionante e sarebbe da sciocchi definirlo un evento da nulla. Se già avete visitato gli Studi di Watford, questo evento vi farà inarcare mezzo sopracciglio, proprio perché è dai primi che questa mostra ha preso ispirazione. Tuttavia, da potterhead sfegatata, ritengo sia impagabile l’opportunità di poter tornare in quell’universo che ha arricchito i nostri sogni; poco importa la durata della visita o il numero degli oggetti esposti. Tutti questi eventi curati nel minimo dettaglio riescono sempre nel loro obiettivo: preparatevi, il mondo babbano vi starà stretto.
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