In piena primavera, Milano si prepara per un viaggio verso la Cina attraverso la storia e l’arte, un racconto che si snoda come un filo di seta lungo una strada che unisce Occidente e Oriente: a FM Centro per l’Arte Contemporanea apre la mostra The Szechwan Tale. China, Theatre and History, fino al 15 luglio.
Molti di noi, quando sentono parlare di Szechwan, o Sichuan, pensano a certi squisiti piatti molto piccanti o speziati che troviamo ogni tanto nei menù dei ristoranti cinesi più ricercati; e, in effetti, il Sichuan è una regione nel cuore della Cina da cui viene questo tipo di cucina piuttosto saporita. La mostra The Szechwan Tale. China, Theatre and History, ospitata negli spazi dello storico complesso industriale dei Frigoriferi Milanesi, non parla, però, di ricette tradizionali.
Il titolo The Szechwan Tale fa riferimento all’opera teatrale del 1938 The Good Person di Bertold Brecht, rappresentata al Piccolo Teatro di Milano nel 1957-58 come L’anima buona di Sezuan, con la regia di Giorgio Strehler. Questo nuovo progetto espositivo The Szechwan Tale. China, Theatre and History indaga proprio l’evoluzione dei rapporti tra la Cina e il mondo occidentale attraverso la storia e, soprattutto, il teatro. Quello messo in scena da Marco Scotini, curatore della mostra e direttore artistico di FM Centro per l’Arte Contemporanea, non è un semplice percorso cronologico o tematico, ma un vero “meta-teatro” che scompone gli elementi del teatro e li usa come metafora per illustrare alcuni fenomeni sociali e storici.
I protagonisti di The Szechwan Tale sono più di trenta artisti cinesi e internazionali che, interpretando con le proprie opere e la propria ricerca l’evoluzione di alcuni aspetti del rapporto tra Oriente e Occidente, vanno a “smontare i pezzi” del teatro tradizionale: il pubblico, i sipario, l’attore (uomo, automa, pupazzo oppure ombra cinese), i costumi e la scena, il testo e la musica. Oltre a Brecht, numerosi sono i riferimenti alla storia della drammaturgia: sono esposti, per esempio, i costumi usati alla Scala negli anni ’30 per la Turandot di Giacomo Puccini, ambientata in Cina da un compositore europeo, ma si parla anche di Mei Lanfang (1894-1961), un importante attore del teatro moderno cinese, che ha influenzato le avanguardie teatrali russa e tedesca.
L’esposizione The Szechwan Tale. China, Theatre and History prosegue, secondo il progetto del curatore Marco Scotini, l’esperienza della prima Biennale di Anren (ottobre 2017 – febbraio2018), realizzata proprio da Scotini nella città di Anren, nel Sichuan. La mostra, che apre una finestra sull’arte contemporanea in Cina, si arricchisce della partecipazione ulteriore di artisti cinesi di rilevanza internazionale con opere provenienti da ricche collezioni private, che spaziano dalla pittura alla fotografia, dalla video-arte alle installazioni.
The Szechwan Tale si inserisce, inoltre, nella strada intrapresa da FM Centro per l’Arte Contemporanea alla scoperta di mondi lontani dalla nostra visione occidentale dell’arte, che ha già toccato le tappe dell’Est Europa e dell’Africa.
Aprendo proprio in questi giorni, The Szechwan Tale è un appuntamento molto importante che arricchisce il panorama culturale e internazionale di Milano in concomitanza con la Milano Art Week e con la fiera miart, in vista anche del vicino Salone del Mobile. Un’importante occasione, insomma, anche per conoscere un contesto artistico contemporaneo, quello cinese, un po’ diverso e, forse, percepito lontano da noi, ma che sta acquisendo sempre maggior importanza in musei, gallerie e collezioni di tutto il mondo.
INFO
The Szechwan Tale. China, Theatre and History
12 aprile – 15 luglio 2018
FM Centro per l’Arte Contemporanea
via Piranesi, 10 – 20137 Milano
da mercoledì a venerdì ore 11.00-22.00
sabato e domeni ore 11.00-19.00, apertura straordinaria sabato 14 aprile fino alle ore 22.00
INGRESSO GRATUITO
Sito internet: fmcca.it
Facebook: @FMCentroArteContemporanea
Instagram: @fmcentroartecontemporanea
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