Quando dici Lacoste dici coccodrillo! Da sempre, esattamente dal 1933 quando il fondatore René Lacoste e da André Giller ha inventato la polo e il suo logo iconico, non abbiamo mai visto un animale differente troneggiare sulla parte sinistra del famoso capo. Questo fino a pochi giorni fa quando sono spuntati ben 10 animali differenti. Il motivo è nobile e la causa importante.
In occasione della Paris Fahion Week, lo stilista Felipe Oliveira Baptista, direttore creativo dello storico e leggendario brand, ha presentato una collezione limited edition di polo bianche in cui l’iconico coccodrillo è stato rimpiazzato dalla sua abituale collocazione per lasciare il posto a 10 animali in via d’estinzione.
Lacoste, in collaborazione con IUCN (Unione internazionale per la Conservazione della Natura) – un ente benefico che si occupa della tutela dell’ambiente e degli animali – ha lanciato la campagna Save our Species.
Gli animali rappresentati non sono casuali ma specie a rischio di estinzione, elaborati in verde come il coccodrillo. Inoltre il numero di produzione per ogni polo corrisponde al numero di esemplari rimasti sul pianeta Terra. Ecco la lista completa:
L’iguana di Anegada, 450 polo
La focena del Golfo di California, 30 polo
La tigre di sumatra, 350 polo
Il gibbone di Cao Vit, 150 polo
Il kakapo, 157 polo
Il condor della California, 231 polo
Il lepilemure settentrionale, 50 polo
Il saola (o bue Vu Qang), 250 polo
Il rinoceronte di Giava, 67 polo
La tartaruga rugosa birmana, 40 polo
Le polo sono andate a ruba in pochissimo tempo da quando sono state rese disponibili per l’acquisto, esattamente il 28 febbraio. A oggi sul sito ufficiale ne rimangono pochi esemplari al prezzo di 183 euro.
L’iniziativa nasce per sensibilizzare il pubblico su uno dei tanti dramma che stanno affossando il nostro pianeta. Spesso anche le case di moda non si preoccupano di essere delle macchine di morte ed estinzione, utilizzando vera pelle per produrre numerosi accessori come mocassini, portafogli, cinture o pellicce… la lista è lunga. Lacoste negli ultimi anni ha cercato di essere sempre più “green”, producendo la maggior parte delle borse per donna in pvc. Dopo il lancio della campagna Save our Species ha decisamente chiarito la sua posizione in merito.
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