Una commedia divertente, ironica e appassionata ma anche spunto di riflessione su tematiche tanto delicate da essere hot topics della nostra quotidianità. Al Teatro Martinitt di Milano si va… a scuola di vita con “Che Classe”, fino al 26 novembre, per la regia di Marco Simeoli.
In un liceo romano si organizzano corsi serali per studenti-lavoratori che vogliono conseguire il diploma. In perenne contrasto con le proprie insicurezze e con la figura opprimente della madre, la professoressa Nora Cosentino De Cupis (aka Veronica Liberale, autrice e protagonista) è la figlia della tanto celebrata, ineguagliata e “amata” preside Cosentino.
Oppressa dalla figura della madre, forse più sola che single, aggrappata disperatamente alla sua cultura e all’amato Foscolo, abbandona le aule scolastiche tradizionali per dedicarsi al corso serale, nella speranza di incontrare adulti motivati e soprattutto educati. Si ritrova così a gestire una classe molto particolare ed eterogenea di adulti-bambini in cerca di riscatto, specchio di una società che gioca al ribasso, che spera di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Ad aiutarla nel suo nuovo impegno lavorativo una eccezionale figura di collaboratore scolastico, a’ bidella romana, Tecla (Antonia Di Francesco) dai modi spicci e materni, una sorta di “crasi” tra Aldo Fabrizi e l’innominabile Sora Lella.
Nora cerca di impartire lezioni di letteratura italiana a quattro aspiranti diplomando, esempio di varia umanità, una sorta di corte dei miracoli, che il miracolo lo fa davvero: Calogera, che preferisce essere chiamata Sharon (Veronica Pinelli), è una sguaiata “fescion” youtuber; Costantino (Simone Di Giacigli) gestisce un ristorante, ovviamente appassionato tifoso della “Magica” (Roma); Liubotchka (Alessandra De Pascalis) è una permalosa odontotecnica russa, che in Italia riesce a fare solo la badante; infine, il mitico Alfonso (Fabrizio Catarci), un improbabile quattr’occhi affetto da una quasi-sindrome di Asperger. Un campionario di varia umanità che dimostra immediatamente la propria volontà di diplomarsi, ma senza troppo studiare, come spesso accade quando si ha l’età “giusta” per frequentare i banchi di scuola.
Con il suo carico di personaggi pronti a rimettersi in discussione sui banchi di scuola, “Che Classe”, pièce con cui Veronica Liberale ha vinto il festival della comicità Comic Off 2016, è un’intelligente e delicato racconto che parafrasa e incarna la citazione del poetissimo Federico Garcia Lorca “il teatro è poesia che esce da un libro per farsi umana”.
Attraverso l’attenta caratterizzazione dei suoi personaggi “Che classe” propone un’analisi ben approfondita di alcuni aspetti del carattere umano e della società della quale facciamo tutti (consapevoli o meno) parte, affrontando con ironia, e anche un pizzico di drammaticità, temi come il razzismo, il matrimonio, l’importanza di essere qualcuno nella società, la formazione, il costante confronto-scontro genitore-figlio, l’affermazione di sé stessi, la paura e la voglia di amare, la violenza sulle donne. I sei personaggi in cerca “di autore” si presentano come casi umani e invece sono semplicemente umani in cerca di riscatto, ciascuno in cerca della propria personale maturità, in tutti i sensi in un processo di (ri)costruzione della propria esistenza, cui non sfugge nessuno (o quasi), nemmeno la professoressa.
Da non perdere!
TEATRO/CINEMA MARTINITT
Via Pitteri 58, Milano – Tel. 02 36.58.00.10 – Parcheggio gratuito.
Orario spettacoli:
giovedì-sabato ore 21, domenica ore 18. Il sabato anche alle 17.30.
Biglietteria: lunedì 17.30-20, martedì-sabato 10-20, domenica 14-20.
Ingresso: 22 euro, ridotto 16 euro.
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