Mindhunter: qualche novità sulla seconda attesissima stagione
Una nuova serie a cui appassionarsi? Sicuramente Mindhunter di Joe Penhall e distribuita da Netflix. Per chi non l’avesse vista, in breve è una serie televisiva statunitense del 2017, basata sul libro Mindhunter: La storia vera del primo cacciatore di serial killer americano, scritto da Mark Olshaker e John E. Douglas.
In questa prima stagione sono stati affrontati casi di cronaca nera come quelli dei criminali e serial killers Ed Kemper e Richard Speck, ma non solo. Con i sui 10 episodi pieni di ritrmo e colpi di scena è diventata subito un fenomeno di massa e fortunatamente è confermato il rinnovo, quindi avremo una seconda serie e anche di più probabilmente.
Il regista di alcuni episodi (tra cui il primo e l’ultimo) David Fincher, che forse vi ricorderete per Seven, Fight Club, Il curioso caso di Benjamin Button e The Social Network, ha recentemente dichiarato che “la seconda stagione tratterà degli omicidi di bambini di Atlanta che hanno sconvolto l’America tra il 1979 e il 1981″. Ha poi aggiunto: “L’anno prossimo quindi punteremo molto sulla musica afro-americana, cosa che sarà molto interessante. La musica si evolverà. L’intenzione è quella che la musica supporti molto quello che sta succedendo nel telefilm e lo stesso telefilm si evolverà molto tra una stagione e l’altra”.
Inoltre per tutta la prima stagione, fino alla chiusura, abbiamo visto comparire un uomo che non ha mai portato a nessun avvenimento o a nessuna conclusione se non nell’ultima scena dove lo abbiamo visto brucia dei disegni chiaramente “disturbanti”. La teoria vuole che possa essere il fil rouge per i prossimi episodi e che si tratti (per via della straordinaria somiglianza fisica) di Dennis Lynn Rader, colpevole di 10 omicidi nel Kansas tra il 1974 e il 1981.
A questo punto non ci resta che aspettare per scoprire la verità. E per chi ancora non l’ha visto è il caso di mettersi in pari.