Scoperta Neapolis: la città romana sommersa nel Golfo di Hammamet in Tunisia
Una città romana sommersa con il suo reticolo di cardi e decumani che si estende per una ventina di ettari sotto il mare del Golfo di Hammamet in Tunisia. Il suo Nome? No, non si tratta di Atlantide, bensì di Neapolis, la colonia Iulia Neapolis, profondata, sembrerebbe, per effetto di un terremoto e che ancora oggi si presenta integra, quasi identica alla città descritta nel IV secolo dopo Cristo.
La scoperta è opera di un team di Archeologi sardi, tunisini e algerini della missione finanziata dal Consorzio Uno per gli Studi universitari di Oristano. Gli studi e le ricognizioni di questo sito iniziarono nel 2009 quando il professor Raimondo Zucca, dopo aver studiato la Neapolis sarda, di fronte al Golfo di Oristano, era alla ricerca della città gemella sulla costa africana.
Neapolis, hanno spiegato gli archeologi del Dipartimento di Storia, Scienze dell’uomo e della Formazione dell’Università di Sassari e il professor Mounir Fantar, dell’Institut National du patrimoine (Inp) di Tunisi, sarebbe una sorta di zona industriale della colonia romana, emporio dei Cartaginesi sul Capo Bon nel territorio della città di Nabeul, già individuata nelle precedenti missioni, caratterizzata dalla presenza di un gran numero di vasche dove si procedeva alla salagione di grandi quantità di pesce (in particolare sardine ma anche piccoli tonni).
La zona subacquea è crollata, ma non si è distrutta e l’area urbana è ampia circa 20 ettari: lunga un chilometro e larga 200 metri. Antiche strade e vecchi edifici si trovano a 5 metri di profondità e sono suddivisi in isolati, realizzati quasi geometricamente, di 71 metri per 35,5. I rilevamenti effettuati dai droni di cui il team si è avvalso, hanno mostrato inoltre la presenza di una “piazza forense”, caratterizzata da iscrizioni in bronzo di epoca romana: è il ventisettesimo esempio nel bacino del Mediterraneo, il quarto in territorio africano, con il suo tempio dedicato a Giove Capitolino, la sua Curia e la sua Basilica giudiziaria. Verso la seconda metà di agosto è programmata una decima missione, con la partecipazione di archeosismologi e geomorfologi subacquei, per approfondire le ragioni per cui questo pezzo della città di Neapolis sarebbe rimasto sommerso dall’acqua…