Arte e Mostre

Il tempo sospeso della pittura: a Milano la mostra “Giancarlo Vitali. Time Out”

Nella calda e afosa estate milanese arrivano i silenzi e i profumi dei dipinti senza tempo di Giancarlo Vitali: quattro sedi in città per la grande mostra Giancarlo Vitali. Time Out, a Palazzo Reale, Castello Sforzesco, Museo di Storia Naturale e Casa del Manzoni fino al 24 settembre.

Il centralissimo Palazzo Reale ospita la prima grande esposizione antologica che ripercorre tutta la carriera di Giancarlo Vitali, con più di 200 opere dagli anni ’40 e ’50 fino alla produzione più recente. La mostra è curata da Velasco Vitali, figlio di Giancarlo e pittore a sua volta, che ci accompagna alla scoperta dell’arte del padre. Nato a Bellano, sul Lago di Como, nel 1929, Giancarlo Vitali impara a dipingere da autodidatta osservando il piccolo mondo locale che lo circonda, fatto di ritratti di gente semplice, familiari e compaesani, nature morte di oggetti polverosi o sugosi frutti, qualche paesaggio, ma soprattutto scene di vita della sua comunità.

G. Vitali, "Autoritratto", 1955
Palazzo Reale
G. Vitali, "Melograno", 1993
G. Vitali, "Banchetto", 2002
Palazzo Reale
G. Vitali, "Ritratto di capre", 1990
G. Vitali, "Processione infinita", 1994
Palazzo Reale

 

Il percorso espositivo immaginato da Velasco Vitali omaggia ed esalta quello artistico del padre e, proprio per sottolineare il legame tra padre e figlio, un dialogo tra pittore e pittore, la sezione di Palazzo Reale si conclude con un grande doppio ritratto che Velasco ha dipinto nel 1988: un’unica grande tavola di legno, da un lato un proprio autoritratto, dall’altro un ritratto del padre Giancarlo.

“Per consuetudine familiare a pranzo siedo sempre allo stesso posto. Sulla parete di fronte a me c’è sempre lo stesso dipinto: una natura morta con fondo scuro. Mio padre mi rassicura che è opera sua. A me resta il dubbio su cosa rappresenti. Nonostante le sue spiegazioni, mi rifiuto di credere che sia una zucca. Ma forse sono troppo piccolo per capire. Non è possibile che una caffettiera stia appoggiata su una fetta di zucca sospesa nel vuoto… Ma quella poi è la vera caffettiera o l’ombra di un’altra che sta sullo sfondo? ‘La pittura non è la realtà!’ dice lui”. Velasco Vitali

 

La seconda particolarissima sezione della mostra Giancarlo Vitali. Time Out si trova alla Casa del Manzoni ed è curata dal celebre regista britannico Peter Greenaway, coinvolto personalmente da Velasco Vitali. Greenaway propone una riflessione sulla morte e la caducità, protagoniste di molti dipinti di Giancarlo Vitali, e dà vita a una vera e propria Wunderkammer. A ispirare la sua installazione è stato un manoscritto di Antonio Balbiani che descrive, con minuzia di particolari, la malattia e il processo di mummificazione di Alessandro Manzoni. Formatosi in realtà come pittore e da sempre in cerca di un dialogo fra cinema e storia dell’arte, Greenaway vuole ricreare un ambiente dove i dipinti e le riflessioni di Vitali siano vivi: non una scatola bianca come le gallerie d’arte degli ultimi sessant’anni, ma una casa, con persone che la abitano (noi visitatori) e che attribuiscono alle opere emozioni e storie, suoni e profumi di esperienze vissute.

Casa del Manzoni
Casa del Manzoni
Casa del Manzoni
Velasco Vitali e Peter Greenaway, alle loro spalle V. Vitali, "Ritratto di Giancarlo", 1988

 

Giancarlo Vitali. Time Out prosegue anche al Castello Sforzesco con due ampie sezioni dedicate al suo amore per l’incisione e la stampa, nato negli anni ’80. Presso la Civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli è esposto il corpus di più di 60 tavole incise da Vitali, affiancate alle stampe di altri maestri incisori da lui ammirati, per invitarci al confronto, ma anche alla scoperta delle suggestioni e dei rimandi più sottili e nascosti. Nella Sala Viscontea è stata, invece, allestita dal figlio Velasco una particolare installazione orizzontale per entrare nel mondo del padre Giancarlo attraverso le sue originali calcografie, le matrici in rame e gli attrezzi di questa tecnica così particolare.

G. Vitali, "Missoltini", 1984
G. Vitali, "Banchetto", 2002

 

Quarta sede per Giancarlo Vitali. Time Out è il Museo di Storia Naturale, in cui, in dialogo con le collezioni di fossili, è esposto parte del nucleo di opere “Le forme del tempo”, realizzato da Vitali nel 1991 nel centenario della morte del geologo e paleontologo Antonio Stoppani.

G. Vitali, "Ombre fossili", 1991
G. Vitali, "Ombre fossili", 1991

 

Un viaggio nel tempo, anzi, fuori dal tempo, un tempo sospeso: Time Out; un percorso in quattro tappe per approfondire la conoscenza di un pittore del tutto particolare, sottratto alle mode, alle correnti dell’arte moderna, un pittore innamorato del proprio piccolo mondo sul lago, coi suoi volti, le sue maschere, la sua comunità e i suoi riti, le stanze polverose, ma anche i fiori, i frutti e i colori vividi.

Giancarlo Vitali. Time Out
5 luglio – 24 settembre
Milano
Catalogo Skira

PALAZZO REALE
Ingresso libero (lun 14.40-19.30; mar, mer, ven, dom 9.30-19.30; giov e sab 9.30-22.30)

CASA DEL MANZONI
Ingresso 5 euro (mar-ven 10.00-18.00; sab 14.00-18.00; dom-lun chiuso, agosto chiuso)

CASTELLO SFORZESCO
Ingresso libero (mar-dom 9.00-17.30; lun chiuso)

MUSEO DI STORIA NATURALE
Ingresso libero (mar-dom9.00-17.30; lun chiuso)

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