Giornata dei Musei 2017: all’Ambrosiana di Milano il libro rilegato in pelle umana
Sembra che tra i secoli XVII e XIX, andasse di moda rilegare i libri in pelle umana. Questa pratica, conosciuta col nome di “bibliopegia antropodermica” ed era una tradizione portata avanti soprattutto dai medici, i cui clienti erano lettori romantici e, diciamolo, anche un po’ perversi. Nemmeno a dirlo pare che si preferisse come materiale da rilegatura la pelle delle donne, più morbida e capace di donare al tocco una depravata sensazione di piacere.
Un po’ come la famigerata poltrona nella sala del “Megadirettore” di Fantozziana memoria…
L’Ambrosiana, nell’ambito della Giornata mondiale dei musei, che quest’anno ha per tema quello di raccontare l’indicibile dei musei, ha calato un asso che difficilmente potrà essere sbaragliato. Dal caveau della storica istituzione milanese, dove sono custoditi preziosi papiri, manoscritti e incunaboli, è tornato a far parlare di sé il «Traité d’anatomie descriptive, physiologique et pittoresque à l’usage del artistes» del dr. Henri van Holsbeék rilegato a Bruxelles-Leipzigl, 1861 in esposizione fino al 18 giugno 2017, presso la Sala Federiciana della Biblioteca.
Ebbene? Ebbene la sua principale particolarità risiede non tanto nel contenuto, bensì nel fatto che il volume sia rilegato in pelle umana, femminile per la precisione; non a caso la mostra s’intitola “Emozioni a Pelle”.
E, come se già non fosse abbastanza, a rendere ancora più affascinante l’occasione sarà proprio la sede espositiva scelta: la Sala Federiciana, antica sala di lettura della Biblioteca, e oggi sede espositiva per i fogli originali del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e per la Canestra di frutta di Caravaggio.
Di pochi esemplari, comunque, è stata fatta un’indagine scientifica che certifichi l’orgine del cuoio utilizzato e anche per il volume dell’Ambrosiana dobbiamo fidarci dell’expertise che accompagna il volume.
Se non altro, ne sarà valsa la pena.
Al pubblico sarà consentito l’acquisto di un biglietto di ingresso dedicato, permettendo dunque l’accesso alla sola Sala Federiciana, disgiuntamente dal resto del percorso espositivo del museo. Sarà altresì possibile associare alla visita della Sala Federiciana anche l’accesso all’antica cripta di San Sepolcro, adiacente alla sede espositiva e di recente riapertura al pubblico.