Sam Havadtoy, una delle personalità più interessanti e originali della scena newyorkese degli anni ’70-’80, espone a Palazzo Bembo di Venezia in occasione della LVII Biennale d’Arte, sette opere inedite che fanno parte del progetto PERSONAL STRUCTURES – Crossing Borders, organizzato da European Cultural Centre.
Il percorso espositivo ruota attorno a 3 sculture raffiguranti il busto di Stalin che si trasforma in Pinocchio, in questi lavori si respira una forte evocazione sociale e politica, in particolare, Havadtoy si concentra su come il concetto di democrazia liberale sia aggressivamente sfidata in ogni parte del pianeta.
Ad accompagnare le tre figure, ci sono anche quattro porte decorate, una delle cifre più riconoscibili del lavoro di Havadtoy, dove per la prima volta appaiono le scritte “Only want your body; Only want your money; Never explain; Never complain”.
Quello della porta riveste un forte significato simbolico, così legato all’idea di passaggio, di collegamento tra passato e futuro, è un tema particolarmente presente nelle opere di Sam Havadtoy, perché richiama fatti della sua vicenda biografica. Lo stesso artista ricorda che, all’età di nove anni, fuggito insieme alla madre e al fratello minore dalla casa paterna, era solito dormire in una piccola stanza dove il letto era letteralalmente da una porta, colorata di verde scuro, appoggiata su dei mattoni.
“Ho sempre amato l’idea di trasformare le porte in opere d’arte. Lo so, nulla di nuovo, soprattutto, in Italia dove esistono molte porte create da grandi artisti; penso alla Porta del Paradiso per il Battistero di San Giovanni a Firenze di Michelangelo. Mi sono posto con grande umiltà davanti a questi capolavori e ho prodotto porte che raccontassero diversi periodi della mia vita”.
Altra caratteristica del suo lavoro è l’utilizzo del merletto, materiale insolito per l’arte contemporanea, ma il cui impiego trova riscontro nella memoria dei popoli dell’est Europa dove proprio il merletto intrecciava associazioni complesse con classe, religione, storia e moda e che in laguna ha uno dei centri di produzione più rinomati in Italia.
Sam Havadtoy, nato a Londra nel 1952, cresciuto nell’Ungheria post 1956, trasferitosi negli Stati Uniti nel 1972, dove ha iniziato a lavorare come arredatore d’interni, ha vissuto da protagonista sul palcoscenico di quella straordinaria stagione creativa, sviluppatasi nella seconda metà del Novecento a New York. In questi anni ebbe modo di conoscere e diventare intimo amico di John Lennon, Yoko Ono – di cui divenne compagno, dopo la tragica scomparsa del musicista inglese – e di altre personalità quali Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, John Cage e molti altri.
SAM HAVADTOY. 18 – 17
Venezia, Palazzo Bembo (Riva del Carbon 4793)
13 maggio – 26 novembre 2017
Orari: da mercoledì a lunedì, 10-18 (chiuso il martedì)
Ingresso libero
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