La storia che unisce Pompei e la Grecia è fatta di paesaggi splendenti, di miti e di isole, di racconti di Sirene e di Giganti, di vaticini di Sibille e battaglie. Dal mare, Pompei, parte della più profonda Magna Grecia, sospesa tra filosofi e templi, luoghi dell’anima, e le sue storie spalancano gli orizzonti di Oriente, Grecia e Asia Minore, l’attuale Turchia, un fluire ininterrotto di piccole e grandi città, di creazioni artistiche e artigianali preziose, di merci raffinate e costose giunte sulle navi fino in Occidente e ai giorni nostri.
La mostra “Pompei e i Greci” racconta, fino al 27 novembre 2017, le molteplici storie di un incontro di culture, tradizioni e linguaggi ai limiti della fantascienza. Nata dal sinecismo dei villaggi della Valle del Sarno in una temperie di profonda trasformazione urbanistica che investe la Campania, Pompei e la sua Palestra Grande, seguendo artigiani, architetti, stili decorativi, soffermandosi su preziosi oggetti importati ma anche su iscrizioni in greco graffite sui muri della città, mettono a fuoco le tante anime diverse di una città antica e le sue identità temporanee e instabili.
Attraverso oltre 600 raffinati reperti tra ceramiche, ornamenti, armi, elementi architettonici, sculture provenienti da Pompei, Stabiae, Ercolano, Sorrento, Cuma, Capua, Poseidonia, Metaponto, Torre di Satriano, divisi in 13 sezioni tematiche, sono riscostruite le presenze greche prima di Pompei, le forme della città arcaica, i cambiamenti imposti nel golfo dopo la fondazione di Neapolis, di cui si espongono materiali inediti recuperati dai fondali del porto, fino al mondo ellenistico e alla grecità pensata e segmentata del mondo romano.
Un vero e proprio viaggio nel tempo e a filo d’acqua, elemento di fusione delle vite che l’attraversano, per rileggere luoghi e monumenti della città vesuviana da sempre sotto gli occhi di tutti.
Con l’occasione della mostra ritornano in Italia documenti e monumenti emigrati all’estero seguendo le vie del commercio antiquario e si espongono gli elmi donati a Olimpia dal tiranno di Siracusa Ierone per celebrare la vittoria dei cumani sugli etruschi, combattuta nelle acque del golfo di Napoli. Sarà possibile riscoprire, nei frammenti di un monumentale cratere proveniente da Altamura, in Puglia, il racconto della battaglia di Alessandro Magno contro Dario, nelle stesse forme e nello stesso schema che troveremo quasi due secoli dopo nel ‘Gran Mosaico’ proveniente dalla Casa del Fauno.
E ci si meraviglierà nello scoprire la passione che gli stessi antichi nutrivano per gli oggetti greci provenienti dal passato. Originale e copia perderanno i loro confini in un mondo che riadopera immagini e le inserisce, come fossero parole, in nuovi universi….
Scavi di Pompei, Palestra Grande
12 aprile – 27 novembre 2017
ORARI
aperto tutti i giorni
dal 12 aprile al 31 ottobre
dalle 9.00 alle 19.30
(ultimo ingresso alle 18.00)
1-27 novembre dalle 9.00 alle 17.00
(ultimo ingresso alle 15.30)
sabato e domenica apertura ore 8.30
chiuso 1 maggio
BIGLIETTI
Dal 12 aprile, biglietto integrato scavi e mostre
(Picasso e Napoli: Parade; Pompei e i Greci)
intero: 13 euro (11 euro ingresso scavi
+ 2 euro supplemento mostra)
ridotto: 7,50 euro (5,50 euro ingresso scavi
+ 2 euro supplemento mostra)
cumulativo: 22 euro (20 euro ingresso scavi
e altri siti + 2 euro supplemento mostra)
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