L’Ultima Cena, il Codice Atlantico, le chiuse del Naviglio Grande, e ancora affreschi, dipinti e molti, moltissimi disegni. Preziose sono le tracce che Leonardo da Vinci, architetto, ingegnere, inventore, scienziato, artista, ha lasciato nella città ambrosiana durante i suoi venti anni di permanenza.
FortementeIn, complice l’arrivo della bella stagione propone un viaggio nelle vestigia del tempo, nell’arte e nella cultura del maestoso XV secolo, tra le opere del maestro toscano conservate con cura nella città degli Sforza.
Le tappe:
In Piazza della Scala, di fronte al tempio internazionale del bel canto, è possibile ammirare la statua che raffigura il genio del Rinascimento italiano. Il monumento è stato realizzato usando il marmo bianco di Carrara e il granito di Baveno.
Il refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie conserva uno dei dipinti più celebri al mondo: l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Fu eseguita sulla parete nord della grande sala tra il 1494 e il 1498, durante la signoria di Ludovico il Moro. Qui Leonardo rappresenta il momento in cui Cristo annuncia il tradimento di uno degli apostoli. A causa della singolare tecnica utilizzata versa da secoli in un cattivo stato di conservazione, nonostante i lunghi e capillari restauri, durati dal 1978 al 1999, realizzati con le tecniche più all’avanguardia del settore. La chiesa originaria a tre navate viene eretta nel 1470 circa da Cristoforo Solari e parzialmente demolita da Ludovico il Moro nel 1492 per realizzarne una a pianta centrale che, su progetto del Bramante, divenne il più bell’esempio di edificio rinascimentale di Milano.
Per tutti i tipi di biglietto è obbligatoria la prenotazione.
Orari
Da martedì a domenica 8:15 – 19:00
(ultimo ingresso ore 18:45)
Chiuso tutti i lunedi e nei giorni 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre
I turni di visita durano 15 minuti, 30 persone per volta
Informazioni biglietto
Intero: € 10,00 + € 2,00 per diritto di prenotazione
Ridotto: € 5,00 + € 2,00 per diritto di prenotazione.
Gratuito per under 18, portatori di handicap e loro accompagnatore.
La Biblioteca fondata dal cardinale Federico Borromeo è una delle prime in Europa che, per il gesto di un illustre mecenate, viene aperta alla pubblica lettura (1609). Già nella prima fase della costruzione, iniziata nel 1603, viene realizzata la Sala Federiciana per contenere i primi libri a stampa e circa 8.000 manoscritti. Nel 1609 viene aperta la sala di lettura, primo esempio di sala con i libri riposti lungo le pareti e non incatenati ai tavoli di lettura. Parte del patrimonio fu requisito durante la dominazione francese e solo in parte restituito. Qui la Fondazione Cardinale Federico Borromeo, il Comune di Milano ed Expo 2015, hanno reso visibile al grande pubblico per la prima volta lo straordinario Codice Atlantico di Leonardo da Vinci.
Ospita la più ampia e stupefacente collezione di fogli leonardeschi: la mostra dei disegni del Codice Atlantico di Leonardo. Nell’occasione sono state aperte al pubblico anche l’Aula Leonardi, con lo splendido affresco di Luini e nuova esposizione del Musico di Leonardo, la Sala Federiciana e il Peristilio, struttura seicentesca nella quale sono esposte altre opere leonardesche, come i nodi vinciani e il ritratto di Leonardo disegnato da uno dei suoi discepoli. Alla Pinacoteca è visibile anche la copia dell’Ultima Cena opera del Vespino.
Intero € 15,00
Ridotto € 13,00 (Soci Touring Club, Soci FAI, possessori MILANOCARD, abbonati annuali BIKEMI)
Ridotto € 10,00 (Under 18, Over 65, Universitari, Soci COOP Lombardia, possessori carta ChiarA2A)
Sono previsti biglietti cumulativi Pinacoteca Ambrosiana + Sacrestia del Bramante.
Al Castello Sforzesco sono conservate due delle più importanti creazioni artistiche e ingegneristiche di Leonardo: il grande affresco sulla volta della sala delle Asse e il Codice Trivulziano, dedicato all’architettura militare e religiosa. La celebre Sala delle Asse, così chiamata per la presenza di un rivestimento ligneo nelle pareti, ha l’intera volta dipinta da Leonardo e collaboratori, su cui vi è raffigurato un finto pergolato formato dai rami fioriti e fittamente intrecciati ai quali si annoda, con un gioco prezioso, una corda d’oro. Al culmine dell’intreccio vegetale la glorificazione del buon governo del Moro è rappresentata dallo stemma araldico degli Sforza.
Orari
Da lunedì a domenica
orario invernale: 07:00-18:00
orario estivo: 07:00-19:00
Orario dei Musei del Castello:
da martedì a domenica: 09:00-17:30,
chiuso il lunedì.
Informazioni biglietto
Ingresso gratuito al Castello, esclusi i Musei (euro 5,00 / ridotto euro 3,00, con ingresso libero ogni giorno durante l’ultima ora di apertura, tutti i martedì dalle ore 14, ogni prima domenica del mese).
È la più importante testimonianza ancora esistente delle geniali opere di ingegneria idraulica che permisero un efficiente trasporto fluviale a Milano. Connetteva il Naviglio Martesana alla cerchia dei Navigli ed è conosciuta anche come Conca di Leonardo perché fu costruita nel periodo in cui Leonardo da Vinci divenne ingegnere ducale.
Il più grande museo scientifico e tecnologico italiano è dedicato al genio toscano. Sulla base dei manoscritti vinciani sono stati realizzati i modelli esposti. I disegni sono progetti per macchine da costruire ma anche rilievi di opere già esistenti, proposte di miglioramento o studi sulla natura. Alla Galleria Leonardo l’esposizione dei modelli è arricchita da una serie di disegni sui suoi molteplici campi di interesse, con una mostra che approfondisce in particolare gli anni milanesi.
Non solo, il Museo custodisce il frammento di roccia lunare raccolto nella Taurus Littrow Valley nell’ultima missione Apollo – donato al Governo italiano dal Presidente Nixon. È l’unico frammento di pietra lunare visibile in Italia ed è esposto permanentemente nella nuova area Spazio.
Orari
Accessibile tutti i giorni (9.30-17.00, sabato e festivi 9.30-18.30), tranne 24 e 25 dicembre, 1 gennaio e lunedì non festivi.
Informazioni biglietto
Intero € 10.00
Ridotto € 7.50 – Scuole € 4.50
Di fronte all’Ippodromo di San Siro si erge un maestoso cavallo bronzeo, ispirato ad un ambizioso progetto di Leonardo Da Vinci che desiderava realizzare la più grande statua equestre del mondo. Leonardo lasciò Milano e i progetti del cavallo andarono dispersi.
L’idea di riprendere in mano il progetto di Leonardo venne a Charles Dent, ex-pilota di linea statunitense che dopo aver letto un articolo su un’autorevole rivista iniziò a raccogliere i fondi necessari alla costosissima fusione del cavallo, ma riuscì solo a realizzarne un modello, coinvolgendo un comitato di esperti che si occupò di interpretare i disegni leonardeschi originari.
La morte, avvenuta nel 1994, gli impedì di vedere realizzata l’idea. Il progetto si concretizzò finalmente nel 1999 quando, sotto la guida della scultrice Nina Akamu, il cavallo venne fuso in pezzi separati e poi uniti. L’opera, collocata nel 1999, si trova su una struttura di marmo e granito. Si ammirano, sullo sfondo, le architetture liberty dell’Ippodromo.
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