In occasione della celebrazione della Giornata della Memoria vogliamo proporvi il libro “Non c’è una fine. Trasmettere la memoria di Auschwitz” scritto da Piotr Cywiński, direttore del Memoriale e Museo di Auschwitz-Birkenau e pubblicato da Bollati Boringhieri editore.
Questo libro, duro e necessario, vibrante e appassionato, si confronta con le domande e i dilemmi che si nascondono in uno dei luoghi più terribili della storia dell’umanità. Che cosa cercano i milione di visitatori che tutti gli anni decidono di recarsi ad Auschwitz, che cosa cerchiamo tutti noi? Che storia ci racconta?
Auschwitz è un simbolo potente, il luogo nel quale sorgeva il più grande campo di sterminio nazista. Settant’anni dopo la fine della guerra, Auschwitz ormai parla ai nipoti e ai bisnipoti di chi visse quell’immane tragedia, di chi la vide o non la volle vedere, di chi la mise in atto.
Ed è diventata anche un simbolo, il luogo dove si cristallizzano le domande irrisolte che la Shoah porta con sé. La responsabilità della trasmissione del suo messaggio al mondo è enorme e va pensata con cura, perché Auschwitz è molte cose, non una sola, e non appartiene solo a qualcuno, ma all’umanità intera.
Non è solo lo sterminio sistematico degli ebrei d’Europa, non è solo l’attuazione di un’aberrante teoria razzista: Auschwitz ormai trascende la sua storia e parla direttamente a noi, ora e qui, proprio nel mondo in cui viviamo, perché in quel luogo, scrive Cywiński, «l’Europa perse sé stessa». Auschwitz è un monito che viene dal passato, e il suo messaggio – il suo urlo lacerante – per quanto complesso e doloroso, è più che mai necessario per pensare al nostro futuro.
Piotr M. A. Cywinski (1972), nato a Varsavia, laureato in Storia a Strasburgo, è Direttore del Memoriale e Museo di Auschwitz- Birkenau dal 2006. Già presidente del Warsaw Catholic Intelligentsia Club, è attivo partecipante del dialogo ebraico-polacco e cristiano-ebraico. Dal 2007 è membro del Polish Council of Christians and Jews e nel 2008 è stato Ambasciatore dell’Anno internazionale del dialogo interculturale. Dal 2005 al 2014 è stato Chairman del Consiglio del Centro internazionale per l’educazione su Auschwitz e l’Olocausto. Non c’è una fine. Trasmettere la memoria di Auschwitz (ed. orig. Epitafium, 2012) è il suo primo libro tradotto in italiano.
Il libro porta una postfazione dedicata ai Viaggi della Memoria in partenza dall’Italia e al loro significato, scritta da Carlo Greppi, storico torinese, noto volto di Rai Storia e autore, tra l’altro di La nostra Shoah. Italiani, sterminio, memoria (2015), Uomini in grigio. Storie di gente comune nell’Italia della guerra civile (2016) e del romanzo per ragazzi Non restare indietro (2016).
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