Gennaio: a new yeas has come ed è tempo di nuovi propositi, nuovi progetti e nuove uscite. Ecco alcuni alcuni suggerimenti per gli amanti dei libri.
Buona lettura (nel vero senso della parola!)
Londra, fine Ottocento. Un gruppo di donne cerca di organizzarsi per ottenere dignità e indipendenza economica nella capitale vittoriana. Non sono rivoluzionarie, non lottano ancora per il suffragio: ma vogliono poter lavorare per arrivare a sposarsi, in caso, per amore e non per bisogno. Dalle premesse classiche del marriage plot (una giovane bella e nubile appena arrivata nella grande città; un dandy intraprendente in cerca dell’amore; una donna bruttina ma di gran carattere decisa a seguire le proprie idee) si sviluppa una serie di equivoci ferocemente realistici, destinati a finire nell’unico modo in cui può finire un romanzo che vuol fare i conti con la realtà: con uno schianto. Con la verve e il sarcasmo del romanzo di costume di Jane Austen, nella Londra di Dickens e Thackeray, George Gissing in “Le donne di troppo” edito da Baldini & Castoldi, racconta varie storie d’amore intrecciate con problemi di soldi e aspirazioni sociali: ma le racconta come se fossero vere, giocando a ribaltare gli stereotipi della fiction romantica calandola nella realtà delle pressioni sociali, del conformismo e, soprattutto, della discriminazione di genere.
“Peines de cœur d’une chatte anglaise” venne pubblicato per la prima volta nel 1846 all’interno della raccolta satirica dal titolo “Scene della vita privata e pubblica degli animali”. In questo racconto Beauty è una gatta che non potrà vivere la sua grande storia d’amore con un impertinente gatto francese a causa dell’educazione moralista e rigida ricevuta dalla padrona inglese. Insieme a questo racconto – in cui Balzac fa una parodia della morale vittoriana – trovano posto altri celebri racconti con protagonisti felini che celebrano l’intelligenza e l’indipendenza dell’animale da sempre compagno della scrittura e del pensiero letterario, scritti da altrettanti celebri autori tra cui Honoré de Balzac, Edgar Allan Poe, H.P. Lovecraft, Banjo Paterson Saki, Mark Twain, Mary E. Wilkins Freeman. “Pene d’amore di una gatta inglese e altri racconti felini”, edito da Elliot, è dedicato agli amanti dei felini e del loro rapporto con gli spiriti letterari che da sempre li hanno omaggiati con la loro penna.
Lev Golinkin nasce a Char’kov, in Ucraina, nel 1980. La Guerra Fredda e l’Unione Sovietica sono al tramonto. Era un’epoca di macchinoni neri e di sparizioni notturne, informatori del KGB appostati a ogni finestra, umiliazioni, paura e violento antisemitismo. I genitori di Lev desideravano per lui e sua sorella, Lina, una vita migliore, ma le frontiere erano ancora sigillate e il sogno dell’America lontanissimo. Poi, alla fine del 1989, si aprì uno spiraglio per la fuga – una fuga definitiva – e i Golinkin, insieme a centinaia di migliaia di ebrei sovietici, rischiarono tutto per riuscirci. Ma dovevano fare in fretta: girava voce che a partire dal 31 dicembre l’America non avrebbe accolto più nessuno. Vivace, emozionante, venato di humour nero, “Uno zaino, un orso, e otto casse di vodka”, edito da Baldini & Castoldi, è un viaggio nella follia totalitaria che snatura la vita e le coscienze di adulti e dell’infanzia, visto dalla prospettiva personale di un bambino vulnerabile ma ostinato, costretto a vivere in un Paese che non lo vuole. Ma è anche la storia dell’uomo Golinkin diventato americano, che torna in cerca delle tante persone che avevano reso possibile la sua fuga, per ritrovare il senso di quella solidarietà umana, unica superstite di un’epoca di grandi macerie.
Nel museo di Kitakyūshū si trova uno strano ritratto dei coniugi Édouard e Suzanne Manet, realizzato da Edgar Degas nel 1868-69. Una grande porzione di tela, questa la bizzarria, è stata asportata con una lama, tranciando il viso e il corpo di Suzanne. Ancora più sorprendente, il responsabile dello sfregio fu lo stesso Manet, maestro e amico di Degas. Che cosa era successo? Forse non era soddisfatto del risultato? O forse le radici del gesto affondano in qualcosa di più profondo e torbido? La storia dell’arte moderna è piena di storie simili. Immergendosi nelle vite di quattro coppie di artisti, Sebastian Smee in “Artisti rivali”, editro da Utet, ricostruisce gli incontri e gli scontri, i traumi, le invidie e le gelosie che hanno forgiato l’amicizia e l’influenza reciproca tra alcune grandi personalità del mondo artistico, di cui ancora oggi resta traccia, con la stessa intensità e la stessa fiamma, nelle loro opere.
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