Alcune zone di Milano sono davvero delle sorprese inaspettate anche per i meneghini più informati, perché è davvero una città dai mille volti e, nonostante appaia sempre più metropolitana e frenetica, non perde mai occasione per rivelarsi un vero crocevia di storia sia artistica che architettonica.
Un luogo che lascia lo spettatore con dei grandi punti di domanda e gli occhi sgranati è sicuramente il quartiere della Maggiolina, dove non ci sono imponenti chiese o importanti monumenti storici ma gli esempi di architettura moderna lasciano davvero di stucco.
La Maggiolina si trova all’estremità nord di Milano e spesso l’avrete sentita chiamare “Quartiere dei Giornalisti”, questo perché negli anni passati ci hanno vissuto molti editori, scrittori e ovviamente giornalisti, tra questi lo storico fondatore e primo direttore del Corriere dei piccoli Silvio Spaventa Filippi.
Ma le vere star di questo quartiere sono le case in via Lepanto chiamate le “Case dei Puffi”, costruite negli anni Quaranta dall’ingegnere Mario Cavallé che decise di progettarle proprio a forma di fungo Amanita muscaria, per intenderci, quello con il cappello rosso e i pois bianchi.
Oggi, sfortunatamente, queste case non sono più come allora, perché negli anni Sessanta sono state riconvertite e trasformate in abitazioni simili a degli igloo; pianta circolare, struttura tondeggiante e tetto ricoperto di piccole tegole rosse, diciamo che comunque non hanno perso in originalità.
La struttura interna si sviluppa in uno o più vani e comprende una cantina al secondo livello, tutte hanno un piccolo ma fiabesco giardino che ricorda la dimora di una creatura mitologica.
Proseguendo il giro nel quartiere, a pochi passi dalle “Case dei Puffi”, in via E. Perrone di S. Martino, 8 potrete vedere un altro esempio di architettura all’avanguardia: la casa che fu l’abitazione privata dell’architetto Luigi Figini, Villa Figini, ideata a progettata da Luigi Figini, grande esponente italiano dell’architettura razionalista unitamente con Giuseppe Terragni, Gino Pollini, Adalberto Libera, Sebastiano Larco, Guido Frette e Carlo Enrico Rava (il notissimo Gruppo 7).
In un’epoca in cui dominava un’architettura di stampo classico Figini adottò per la sua casa le istanze del razionalismo, ovvero l’abitazione doveva soddisfare tutte le esigenze di chi la viveva. Ampi spazi di arredo, grosse vetrate per la luce e dei piloni che la rialzavano dal suolo, questi elementi sono ben espressi in Villa Figini che infatti rappresenta il manifesto dell’architettura razionalista italiana e da decenni Bene Storico Monumentale. Il risultato è straordinario ed è tutt’oggi visibile dall’esterno.
Ricordiamo a tutti che l’abitazione è privata, di conseguenza l’educazione e la civiltà prevedono che sì uno possa ammirare la casa dall’esterno in un tour del quartiere ma che NO, non si debba disturbare in alcun modo i proprietari e nemmeno fotografare la struttura in violazione di qualsiasi normativa sulla privacy. Guardare ma non toccare (o fotografare) è una regola da imparare!
Raggiungere il quartiere della Maggiolina con i mezzi adesso è davvero molto semplice, basta prendere la linea 5 della metropolitana (Lilla) e scendendo a Istria, in pochi minuti a piedi sarete arrivati in via Lepanto e da li potrete iniziare il vostro tour, questo quartiere è molto bello e merita una visita.
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