Dal 13 novembre 2015 al 29 febbraio 2016 il Museo Poldi Pezzoli presenta, dopo più di quarant’anni, le opere della collezione di Giacomo e Ida Jucker nella mostra “L’incanto dei
Macchiaioli nella collezione di Giacomo e Ida Jucker”.
Annalisa Zanni, Direttore del Museo dichiara che non poteva esserci sede più adatta per la mostra, proprio per l’ideale ponte che unisce Gian Giacomo Poldi Pezzoli, fondatore della casa museo, a Giacomo Jucker, riconoscendo in questi un degno erede della grande tradizione del collezionismo lombardo.
La mostra racconta la straordinaria avventura collezionistica di Giacomo Jucker, noto esponente dell’imprenditoria milanese agli inizi del Novecento e della moglie, Ida Saibene, entrambi amanti dell’arte e grandi collezionisti di opere del secondo Ottocento italiano, in particolare dei Macchiaioli. Una passione e un impegno, quella dei due coniugi, che raggiunge il culmine nel periodo a cavallo della Seconda guerra mondiale, quando i critici Emilio Cecchi e Enrico Somaré decidono di sostenerli e dargli consiglio, dando così vita a una vera e propria galleria ricca di capolavori inestimabili.
Dopo la morte di Giacomo e Ida, nel 1968, la raccolta viene resa accessibile al pubblico dagli eredi dei collezionisti, per tre ore la domenica pomeriggio, al terzo piano del palazzo di Via Mauro Macchi a Milano. Questa rimane aperta per sei anni e nel 1974 la “Galleria Giacomo e Ida Jucker” chiude al pubblico e la raccolta va incontro a un progressivo smembramento.
Finalmente, da domani, dopo quarant’anni si potranno nuovamente ammirare le cinquantacinque opere di eccezionale qualità e importanza della scuola dei Macchiaioli, oltre a qualche esponente di spicco del secondo Ottocento italiano.
La casa dei collezionisti Jucker è stata ricreata idealmente nelle sale del Museo Poldi Pezzoli, riposizionando le opere nei vari ambienti esattamente come erano nel loro appartamento, questo grazie all’allestimento ideato da Nour Abi Saad, una giovane laureata in Interior Design presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano, vincitrice di un concorso appositamente istituito per l’occasione.
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