Il 22 ottobre del 1944, alle 8 del mattino, 36 bombardieri del “451 Bomb Group” della aviazione americana comandati dal colonnello Kapp, si levarono in volo dall’aeroporto di Castelluccio dei Sauri vicino Foggia diretti a Milano, il target era distruggere gli impianti della Breda a Sesto San Giovanni, per questo obiettivo il loro carico era composto da oltre 80 tonnellate di esplosivo.
I bombardieri arrivano incontrastati sul cielo di Milano poco dopo le 11 dividendosi sopra l’Initial Point per raggiungere gli obiettivi in diverse ondate.
Da qui in poi succede l’irreparabile: probabilmente per un errore del comandante, che lesse male le coordinate, un gruppo di bombardieri esce di 15° sud-est rispetto alla rotta prestabilita ritrovandosi esattamente sopra i quartieri milanesi di Gorla e di Precotto, che non avevano nessun interesse militare.
Invece di far dietrofront con il carico di bombe ormai tutte innescate, che per ragioni di sicurezza impediva l’atterraggio del bombardiere alla base e invece di far riallineare la flotta, ormai troppo fuori rotta e invece di liberarsi del carico, sganciando le 342 bombe da 500 libbre durante il viaggio di ritorno sulla campagna cremonese o sull’Adriatico, il comandate decide di liberarsene immediatamente, quindi… sganciare le bombe…
Sottostante però, si trova il centro abitato e la scuola elementare “Francesco Crispi”, dove i 200 bambini che quella mattina si erano recati a studiare come di consueto, vengono allertati dalle sirene antiaereo, ma l’allarme viene dato in estremo ritardo, quando gli aerei sono già su Milano. I bambini, accompagnati dal corpo insegnanti, si precipitano nei sotterranei.
Alle 11,27 dai vani dei B-24 piovono le bombe.
In due minuti i primi ordigni raggiungono il suolo. È l’inferno. La scuola Crispi è uno tra i primi edifici colpiti. Una bomba da 226 kg si infila nel vano scale, mentre gli alunni e le maestre stanno ancora scendendo nel rifugio, senza possibilità di scampo.
Quel 20 ottobre del 1944, sei mesi prima della fine della guerra oramai già vinta dagli alleati, la città di Milano ebbe 614 vittime fra cui 184 bambini.
Su quello stesso terreno, dove sorgeva la scuola, ora sorge il monumento intitolato “Piccoli Martiri di Gorla” che venne realizzato dallo scultore Remo Brioschi e inaugurato nel terzo anniversario della strage.
Nella cripta, durante gli anni successivi vennero trasferite, a gruppi, le spoglie dei bambini e dei loro insegnanti morti a Gorla in seguito al bombardamento .
Il piccolo corridoio centrale è dominato dall’iscrizione:
“E vi avevo detto di amarvi come fratelli“.
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