Alla settimana della moda sfila “Fashion Horror Story” di Alessio Tibaldi
Un’ironica passerella dai tratti horror, dedicata ai più grandi stilisti, è l’omaggio che l’artista milanese Alessio Tibaldi ha voluto fare al meraviglioso e alquanto stravagante mondo della moda, reinterpretando i classici di sempre in un’ironica chiave dalle sfumature “Tim Burtonesche”. In “Fashion Horror Story”, questo il nome del progetto illustrativo, un Rosso Valentino sfila morbidamente drappeggiato su un sinuoso corpo scheletrico o l’abito Versace, il più cliccato del web, viene riproposto regalandoci una scollatura decisamente “profonda” che farebbe impallidire la carnosa JLo.
Alessio, nella sua ricerca artistica, è sempre stato affascinato dal concetto di dolore in tutte le sue forme, i suoi quadri hanno un aspetto lugubre poiché cerca di far emergere l’inaccettabile e scioccante esperienza della morte. Con questa serie di illustrazioni ha voluto affiancare al suo lavoro di artista anche quello di illustratore, mantenendo tra i due uno stretto filo conduttore, quello del funebre, dandogli però un taglio ironico quasi a sdrammatizzare quello che solitamente resta tetro.
“Fashion Horror Story” è un divertente e caratteristico esercizio di stile che incuriosisce lo spettatore grazie soprattutto all’indiscussa bravura di Alessio nella cura dei dettagli e nella sapiente precisione della tecnica, un artista a tutto tondo in continua espansione creativa.
A seguire vi lascio una selezione dei suoi lavori d’artista.
24 disegni (12 fronte + 12 retro), acrilico, pagine di giornale (200 x 80 cm ciascuno), cavi e tiranti, dim.v.
Profughi sbarcati a Lampedusa e sopravvissuti alla traversata in mare, vengono disposti in fila per essere identificati.
7 disegni, china su carta, 21 x 29,7 cm ciascuno
I disegni della serie sono una reinterpretazione di immagini fotografiche di cronaca passate alla storia. Tali immagini riprendono momenti in cui si transita dalla dimensione del divertimento a quella della tragedia. Attraverso un processo di rilettura, cerco di imprimere nella memoria questi eventi drammatici. L’oro, nella tradizione artistica occidentale, simboleggia la sfera divina e spirituale; in Ex Divertimenti, la china dorata colora l’elemento tragico della scena (un’esplosione, il crollo di uno spalto). Il dolore viene così sublimato in una dimensione spiritualmente magica.
pagine di giornale disegnate, tecnica mista 40 x 60 cm
Ho raccolto e riassemblato le prime pagine di quotidiani esteri e nazionali creando, così, un nuovo giornale. Poi, come in una cronaca, ho disegnato su queste pagine la condizione disumana vissuta dai profughi durante i loro viaggi verso le coste europee. Vediamo così, barconi sovraffollati, cadaveri gettati in mare e famiglie disperate.
Dèmoni tristi, affranti e suicida, ci mandano cartoline dall’inferno per salutarci.
Lorenzo seduto sul divano, con il suo smartphone, non sa d’esser circondato da grottesche creature. La fine è vicina.
Dèmoni comprensivi ed empatici alle prese con un’umanità disperata
Una serie di epitaffi scritti in italiano aulico e arcaico dedicati a diverse tipologie di persone che, ossessionate dal raggiungimento del piacere, vanno incontro alla morte. I protagonisti della serie sono: l’obeso, il pornomane, la casalinga depressa, l’ubriacone, la giocatrice di bingo, la coppia scambista, il marito porcaccione, la rifatta, il vincitore di reality show e l’adolescente tossicomane.
Con del cartone di riciclo ho realizzato un mausoleo richiudibile e facilmente trasportabile. Bisogna ora raggiungere un luogo amato in cui montare il mausoleo e morire.
Se siete rimasti affascinati, come me, dall’arte di Alessio Tibaldi seguitelo sulla sua pagina Facebook e Instagram
Info: Alessio.Tibaldi@libero.it
ALESSIO TIBALDI
è nato nel 1977 a Milano dove attualmente vive e lavora organizzando corsi di disegno. Frequenta l’Accademia di Belle Arti Carrara di Bergamo e l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove si laurea in Pittura nel 2005. Dal 2004 al 2006 lavora con il collettivo di artisti Gluckstrasse, partecipando ad alcune collettive (Beauty is not difficult, Fondazione delle Stelline, Milano; Altri Fantasmi, Galleria In Arco, Torino). L’anno successivo si trasferisce per circa un anno a Berlino; un’esperienza definita dall’artista ‘piacevolmente dolorosa. Berlino è una spina di zucchero conficcata nel cuore’. Nella sua ricerca artistica il disegno è il mezzo espressivo maggiormente utilizzato.