Dior collezione A/I 2015-16: il giardino dei piaceri terreni
Il giardino dei piaceri terreni: una visione di innocenza ed esperienza, semplicità e lusso, bellezza e decadenza, nella collezione autunno-inverno Haute Couture Dior, Raf Simons, direttore artistico di Christian Dior, guarda ai grandi maestri della pittura fiamminga e ai maestri artigiani dell’haute couture per catturare una linea dal gusto storico.
Simons dice: “Ero affascinato dall’idea del frutto proibito e il significato che ha oggi, l’idea di purezza e innocenza al confronto con il lusso e la decadenza, tutto questo incapsulato nell’idea del giardino di Dior – trasformandosi da un giardino fiorito e puro a uno sensuale”.
Tutta la collezione è una stratificazione e fusione della storia sia nell’arte che nella moda, mettendo in evidenza come l’architettura e l’ispirazione di un’epoca si basa l’una sull’altra; dal periodo tardo-gotico, al Rinascimento e al Barocco fino ai maestri più recenti del XIX e XX secolo. Le influenze fiamminghe e francesi si uniscono in modo quasi plateale, lo si percepisce chiaramente dai panneggi che sembrano quasi dipinti, dall’accuratezza con cui sono state cucite le maniche, alle stampe chiaramente impressioniste e puntiniste – gli abiti hanno preziose finiture dipinte a mano e raffinati ed eleganti tagli asimmetrici. Il design dei Tailleur e dei Flou si uniscono per creare forme fluide e sinuose, dove le pieghettatura intricate del flou in crepe de chine, di solito usate per i vestiti, diventano rivestimenti interni di capi reversibili. Le famose Manteaux Dior diventano dei manti simili a quelli del tardo Medioevo e gli abiti richiamano la Belle Époque, con un forte e accentuato utilizzo di taffettà di seta. A conclusione, i gioielli Dior sono al massimo del lussuoso e dello splendore, dando una nuova forma alle cotte di maglia trasformandole in gilet da indossare sugli abiti, lunghissime catene cadono sugli abiti che coprono e rivestono.