Generalmente mi piace chiedere consigli ad amici sui libri, così da poter essere sicura di fare una lettura che per lo meno a qualcuno è piaciuta e quindi non può essere un fiasco assoluto. Ultimamente mi sono imbattuta nel libro “La verità sul caso Harry Quebert”, non posso negare che quando sono andata in libreria per comprarlo e mi sono vista arrivare un malloppo da più di 700 pagine non ho potuto fare a meno di pensare “ma che cacchio di libro mi hanno consigliato. L’enciclopedia?”
Fatto sta, convinta sempre della mia teoria, l’ho preso senza esitazione e la sera stessa ho iniziato a leggerlo e la notte stessa ho continuato a leggerlo e la mattina stessa (che era domenica mattina) appena mi sono svegliata il mio primo pensiero è stato “dai ne leggo ancora un pezzettino” e si era fatto pomeriggio. Insomma, nel giro di una settimana (contando che lavoro 8 ore al giorno se non di più) lo avevo finito. Questo libro è una bomba!
In breve la trama: estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d’America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell’oceano. Convinto dell’innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent’anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.
L’imprevedibilità della trama è il vero punto di forza di questo libro, i colpi di scena si susseguono senza sosta. Tanto che a volte mi sono trovata a dire “noooo, non ci credo!!” come se avessi trovato la chiave del libro e neanche cinque minuti dopo mi ritrovavo nella stessa situazione di incredulità e di sgomento per la nuova scoperta che praticamente distruggeva la precedente. E non riuscivo a tenere tutto questo entusiasmo per me, ho continuato a condividere le mie perplessità, i miei stati d’animo e la mia euforia con mia la collega (Chiara) che dopo un po’ non ha più retto e ha deciso giocoforza di iniziare a leggerlo anche lei. Come dire, ero davvero un lettore contento. E secondo me non c’è cosa migliore che un libro possa suscitare.
Comunque, finito il libro e nel pieno dell’eccitazione da un post lettura più che soddisfacente, ho voluto cercare più informazioni a riguardo. Prima di tutto ditemi chi è l’autore! Così io (e la mia collega che ormai era nel turbine insieme a me), ci siamo messe alla ricerca di questo assolutamente sconosciuto Joël Dicker. E chi ti salta fuori?
Un giovanissimo e altrettanto affascinante ragazzo. Superata la fase shock da – ok non è possibile- iniziamo e leggere un po’ la sua biografia: Joël Dicker è nato a Ginevra nel 1985. La verità sul caso Harry Quebert è il suo secondo romanzo. Il primo, Les derniers jours de nos pères (Gli ultimi giorni dei nostri padri) ha ricevuto il Prix des écrivains genevois nel 2010. La verità sul caso Harry Quebert ha ottenuto il Grand Prix du roman de l’Académie Française 2012 e il Prix Goncourt des lycéens 2012, ed è in corso di traduzione in oltre 25 paesi.
Quindi Dicker è un genio, giovane e affascinante. Ora io non so se sia stata una grandissima, mastodontica impresa di marketing ben riuscita. E non sono neanche nella posizione per poter giudicare un libro fino ad arrivare al suo nucleo per capire se questo nuovo mago della scrittura sia una bufala o sia davvero la stella emergente della letteratura europea. Però posso assicurare che questo libro è un vero page turner, una volta presi dalla storia si fa fatica a non voltare pagina.
In conclusione se mi chedeste se lo consiglierei o meno, ovviamente la mia risposta sarebbe sì, leggetelo. Non perchè dopo sarete culturalmente più preparati o perchè risulta essere un capolavoro della letteratura; ma semplicemente perché appagherà voi stessi.
La copertina della versione originale è l’immagina perfetta dei luoghi del New Hampshire in cui lo scrittore ci catapulta.
Death of a Unicorn mescola dark comedy, creature mitologiche e un cast stellare per un’esperienza…
Un breve teaser anticipa il trailer ufficiale e mostra una relazione mai vista tra Superman…
Dal 27 febbraio al 5 marzo, un evento esclusivo in sala per immergersi nell’epopea di…
Fino al 22 dicembre al Piccolo Bellini, una produzione che mescola dramma e riflessioni sulla…
Lo Schiaccianoci torna a Milano con costumi raffinati, ospiti d’eccezione e un’atmosfera incantata per le…
Il quarto episodio di Dune: Prophecy presenta un misterioso cambiamento che lega la serie alla…